Italia
Crisi, Mattarella: «Ci vuole un governo in piene funzioni» E convoca Draghi
Roma – Votare ora, proprio non si può. Eppure politicamente non sarebbe sbagliato ridare la parola ai cittadini. Ma troppe emergenze consigliano prudenza e i cittadini «attendono risposte» immediate. Non si può lasciare il Paese nell’inevitabile vuoto che il percorso elettorale comporta. E’ necessario alzare il livello delle risposte, alzare il livello di consapevolezza dei partiti. Di tutti i partiti. E’ questo il ragionamento che Sergio Mattarella premette, prima di far annunciare dal Quirinale di aver convocato Mario Draghi a mezzogiorno. Il presidente della Repubblica è visibilmente arrabbiato quando a sorpresa compare nel salone delle Feste del Quirinale con la faccia cupa, premessa però di un grande annuncio.
«Avverto il dovere di rivolgere alle forze politiche un appello per un governo di alto profilo per far fronte con tempestività alle gravi emergenze in corso». Così la partita l’ha risolta il Capo dello Stato prendendo tutti di sorpresa, dal Pd ai Cinque stelle. Anche Mattarella ha assistito amareggiato alle convulsioni della vecchia maggioranza, riunita tre giorni a Montecitorio dal volenteroso Roberto Fico (ringraziato da Mattarella per il suo lavoro e la sua «imparzialità”), in un surreale confronto-scontro su nomi e programmi in un’inarrestabile vortice di incomprensioni. La misura era colma e il presidente ha resistito alle pressioni di quanti gli chiedevano altro tempo, altre esplorazioni, o fors’anche un incarico a Conte per gestire la fase elettorale. Lo sconcerto di Mattarella cresceva di ora in ora, di pari passo alla sua convinzione che la gravità del momento, la rissosità delle forze politiche e il tempo che passava inesorabile necessitavano una risposta forte. E di un profilo altissimo. Quel Mario Draghi consultato ben prima di questi giorni di inutile trattative, forse convinto a caricarsi il fardello sulle spalle. Un’operazione che dice basta, che riepiloga gli ampi poteri che la Costituzione ha voluto dare alla presidenza della Repubblica nei momenti di crisi. Un segnale ai cittadini, un segnale inequivocabile all’Europa e ai mercati. Che ora attende solo di essere recepito dai partiti, ai quali il presidente della Repubblica si appella affinchè sostengano – se non tutti almeno tanti – questo esecutivo di salvezza nazionale. Perchè votare ora proprio non si può e poi inizia il semestre bianco, forse l’unica norma costituzionale che Mattarella vorrebbe fosse riformata. Meglio scrivere la non rieleggibilità del presidente della Repubblica che prevedere un semestre bianco che in alcuni casi può risultare disfunzionale al buon funzionamento delle istituzioni. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA