Crisi coronavirus, il Veneto valuta ipotesi disoccupati nei campi

Di Redazione / 06 Aprile 2020

Mancano braccia nei campi per la raccolta di fragole, asparagi e primizie, per le operazioni di primavera nelle vigne e per l’avvio dalle colture estive: l’assessore veneto all’agricoltura, Giuseppe Pan, tra i primi a proporre di reintrodurre l’utilizzo dei voucher semplificati, è impegnato su una nuova ipotesi di reclutamento straordinario di manodopera. Con la collega alle politiche per il lavoro Elena Donazzan sta studiando la modalità per coinvolgere i Centri per l’impiego nell’intermediazione diretta tra i disoccupati e le aziende del primario rimaste senza manodopera straniera, a causa dei blocchi alle frontiere e dei rischi di quarantena per gli operai dell’Est europeo.

«Le organizzazioni agricole del Veneto stimano un fabbisogno di circa 5 mila lavoratori stagionali per la raccolta in queste settimane di fragole, asparagi e primizie e per i trapianti per le colture estive – afferma – Se non sarà possibile fare ricorso ai voucher semplificati per l’agricoltura, chiediamo almeno che sia possibile attingere alle liste dei disoccupati e inoccupati iscritti ai Centri per l’impiego, e di proporre a queste persone un’opportunità di lavoro nelle aziende del territorio». Pan si dice convinto «che per molti il lavoro nelle serre e nei campi sia una opportunità interessante di primo reddito o di integrazione al reddito, viste le deroghe assicurate dal decreto legge 18 ‘Cura Italià ai disoccupati percettori di naspi o del reddito di cittadinanza e lo scenario di recessione economica che si sta affacciando».
Il sistema dei 39 Centri per l’impiego in Veneto registra al momento 140 mila disoccupati iscritti, di cui 12.500 beneficiari del reddito di cittadinanza.

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Tag: coronavirus disoccupati nei campi disoccupato veneto