Cosa c’è nel decreto Sostegni: dallo stop all’Imu per le imprese in crisi al fondo per i genitori separati

Di Redazione / 06 Maggio 2021

ROMA – Con 32 miliardi di euro il decreto sostegni è intervenuto per fronteggiare i prolungati danni economici causati dalla pandemia con nuovi ristori a favore delle imprese (per cui sono stati modificati platea e criteri di calcolo degli aiuti, eliminando i codici Ateco ed innalzando a 10 milioni la soglia massima di fatturato dei beneficiari). È stato previsto uno stanziamento di 700 milioni per il settore della montagna e per alleggerire il carico della riscossione è stato sospeso l’invio delle cartelle e sono state annullate le cartelle esattoriali per i redditi più bassi relative al periodo 2000-2010.

Il dl ha prorogato a fine giugno il blocco dei licenziamenti e la Cig ordinaria e al 31 dicembre la cassa integrazione in deroga.

Riconosciuta un’indennità di 2.400 euro ai lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo, rifinanziati il reddito di cittadinanza con 1 miliardo e quello di emergenza con 1,5 miliardi. Alla sanità vanno infine 5 miliardi, di cui 2,8 ai vaccini e ai farmaci anti-Covid.

Il Senato è quindi intervenuto con una serie di modifiche a favore di famiglie e imprese, in attesa che il nuovo Sostegni-bis elargisca nuove risorse.

PIU’ TEMPO PER VOUCHER VIAGGI E CONCERTI – La durata dei voucher viaggi emessi per voli, treni, pacchetti turistici ma anche per le gite scolastiche passa da 18 a 24 mesi. Durano invece tre anni quelli per gli spettacoli. Voucher potranno essere emessi dalle palestre, da usare fino a 6 mesi dopo la fine dello stato di emergenza.

SUPPORTO AI GENITORI SEPARATI – Viene creato un Fondo da 10 milioni per aiutare i genitori separati o divorziati in difficoltà economiche causa Covid a garantire l’assegno di mantenimento. Il beneficio massimo è di 800 euro al mese.

STOP AI SEGGI NELLE SCUOLE – Per evitare chiusure legate alle elezioni si chiede ai Comuni di individuare entro metà luglio sedi alternative alle aule per i seggi della prossima tornata d’autunno. A disposizione c’è un fondo da 2 milioni.

STOP IMU, CANONE RAI E COSTI FISSI – Niente prima rata Imu per le imprese con cali di fatturato del 30%, niente canone Rai per alberghi, bar e ristoranti, che potranno anche mettere i tavolini all’aperto senza pagare la tassa sull’occupazione del suolo pubblico fino alla fine dell’anno. Arrivano inoltre fondi per le tv locali, i bus turistici, le città d’arte e per le start up ‘esodatè dai ristori. Prorogate le concessioni degli ambulanti.

NIENTE INGORGHI PER GLI SFRATTI – Parziale sollievo per i proprietari, che non dovranno più pagare le tasse sui canoni non riscossi anche per i contratti in essere già prima del 2020. Nuovo intervento sugli sfratti che da un lato proroga il blocco per le procedure esecutive attivate da febbraio 2020, dopo l’inizio della pandemia, e dall’altro conferma lo sblocco a partire dal primo luglio per gli sfratti pre-Covid. Una scelta per «evitare ingorghi» e uscire in modo graduale dalla misura.

NON CEDIBILI BONUS MOBILI E 4.0 – I crediti fiscali del bonus mobili ed elettrodomestici così come quelli sull’acquisto di beni strumentali legati a Transizione 4.0 (il soprannominato superbonus per le aziende) non potranno essere ceduti, al contrario di quanto inizialmente approvato dalle Commissioni. Le norme non erano finanziariamente coperte. 

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