Roma – Le misure di distanziamento sociale introdotte dal Governo possono avere effetti nel contenere la diffusione dei contagi da coronavirus se introdotte in modo precoce, combinate fra loro e adottate correttamente. Questa la sintesi di una revisione di letteratura in materia, tradotta e riadattata alla situazione italiana dal centro studi della Fondazione Gimbe, per fornire una base scientifica al dibattito in corso. Queste misure, che «hanno subito scatenato il dibattito scientifico e politico», commenta il presidente Nino Cartabellotta, «per quanto drastiche» sono «per ora l’unica arma a disposizione».
«Le evidenze scientifiche – precisa Cartabellotta – documentano l’efficacia delle misure di distanziamento sociale per ridurre l’impatto delle epidemie influenzali, in particolare se combinate tra loro». Permettono infatti di ridurre la trasmissione del virus e ritardare il picco dell’epidemia, consentendo di distribuire i casi su un arco temporale più lungo e consentire al sistema sanitario di prepararsi a gestirli. In ogni caso, «la loro efficacia è sempre condizionata dall’attuazione tempestiva e dalla elevata aderenza da parte di amministratori e cittadini». La revisione e pubblicata sulla rivista dei Center for Disease and Control and Prevention (CDC) lo scorso 2 febbraio, analizza le prove di efficacia di diverse misure utilizzate per contrastare pandemie influenzali, inclusa quella del 1918-1919.
Quarantena dei soggetti esposti: 16 studi documentano un’efficacia moderata ma identificare tempestivamente i casi e i loro contatti stretti può essere complicato nelle fasi iniziali di un’epidemia e impossibile successivamente. Chiusura delle scuole: 29 studi documentano un’efficacia variabile o moderata mentre 28 studi dimostrano che la diffusione dell’epidemia si riduce durante il periodo delle vacanze. Ambienti di lavoro: 28 studi dimostrano un’efficacia variabile o moderata di telelavoro, scaglionamento dei turni, congedi retribuiti, ferie pianificate. Divieto di assembramenti: 3 studi documentano un’efficacia moderata, ma solo se l’applicazione è tempestiva e prolungata. «La qualità delle evidenze disponibili è relativamente bassa” ma, conclude Cartabellotta, «nonostante limiti e incertezze, tutte le misure di distanziamento «sono interventi necessari di salute pubblica per rispondere ad una prossima pandemia».