Coronavirus, querelle Cappellani-Candiani tra satira e politica

Di Redazione / 23 Febbraio 2020

Catania – La reazione seria/seriosa/offesa del senatore leghista Stefano Candiani al provocatorio video postato su Facebook da Ottavio Cappellani – scrittore, polemista e nostro collaboratore, il cui blog Sicilian Comedi è ospitato  da lasicilia.it, che con toni smaccatamente ironici invitava le autorità regionali a chiudere i confini della Sicilia ai leghisti perché abitando massimamente al Nord sono potenzialmente vettori del coronavirus –  questa reazione ha elevato a fatto di cronaca politica, ripreso dal Giornale ça va sans dire, uno spunto ferocemente satirico sull’emergenza, ingigantendo la cosa, rendendola appunto seria e suscitando una messe di reazioni sul web, a cominciare da quella dello stesso Cappellani, che sta al Sud come Mauro Corona al Nord e che in queste situazioni ci sguazza beatamente, confortato da decine di post scritte “altrettantamente” di pancia.

Il succo del video di Cappellani era il seguente:  voi leghisti non volete i migranti anche perché, dite, c’è il rischio che  portino gravi malattie nelle nostre città, alla stessa maniera vi chiediamo di non venire in Sicilia, semmai vi aiutiamo  a casa vostra. Letto – o lettogli il post – Candiani va giù duro. «Sono impressionato dalla sconfinata meschinità di questo soggetto, che per fare un’ironia politica gretta e bassa, usa una situazione tanto drammatica nella quale sono già morte persone e tante altre rischiano di morire». E ancora: «Profondo disgusto per questa provocazione assurda e penso alle famiglie di chi sta vivendo il dramma del contagio, ai medici, agli operatori sanitari, ai sindaci e a tutti coloro che si stanno impegnando per impedire la diffusione del contagio».


Parole alle quali Cappellani ha replicato, mettendo ancora il sale della satira sulla ferita e aggiungendo il pepe di una connotazione più politica («La Sicilia non si faccia candianizzare») alla querelle. Chiamato in causa da Cappellani nel proprio video, insieme con il governatore Nello Musumeci e il sindaco Salvo Pogliese, anche l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha mostrato di non gradire i toni di Cappellani, con un “non commento” che in realtà è un commento («La discutibile provocazione non merita neppure di essere commentata. In un momento così grave per la Nazione ognuno deve avvertire la responsabilità di lavorare per la prioritaria tutela della salute di tutti, di ogni cittadino che vive in Italia»), nel mentre che Ischia pensava di blindarsi, impedendo lo sbarco a lombardi e veneti, non leghisti ma di qualsiasi orientamento politico, con immediato effetto contrappasso rispetto alle vicende salviniane. E sulla stessa falsariga il Molise invitava “la ggente del Nord” ad avvertire le autorità competenti di un eventuale arrivo nella regione.
Sipario.

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