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Coronavirus, infettivologo Tavio: «Trend incoraggiante, ma virus non ancora sparito»

Di Elisabetta Guidobaldi |

ROMA – «Si conferma il trend favorevole e questo è un ulteriore elemento di serenità e soddisfazione. È chiaro che stiamo andando nella direzione giusta. Ma i malati sono ancora in ospedale, sono ancora in terapia intensiva, sono a casa. Il virus non sparisce nel nulla. Le azioni di contrasto stanno dando buoni frutti anche se per le previsioni è presto». Così il presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, Marcello Tavio, commentando all’ANSA il bollettino dei dati reso noto dalla Protezione Civile.

Tavio sottolinea che «i veri cambiamenti si vedono da una settimana all’altra e oggi abbiamo la conferma che ci troviamo sul plateau». Mentre sui contagi «non sorprende – dice – che continuino a esserci dei casi, sarebbe stata una sorpresa se fossero saliti». Casi, ha spiegato, «che vengono da una situazione pregressa e che sono rimasti attivi quando è iniziato il lockdown». Sul fronte dei tamponi Tavio ha registrato con soddisfazione che il loro numero è «cresciuto notevolmente, e questo può spiegare un certo aumento di diagnosi rispetto al passato». «Come rappresentante della Simit – aggiunge – ho sempre detto che i sintomatici andavano attivamente cercati e che bisognava fare screening a tappeto in tal senso». E sulla circolazione del virus: «Questo è un virus che ha grande capacità di diffusione da persona a persona, assimilabile all’ influenza. Non deve sorprendere che sia un virus simile ma che un coronavirus si comporti in modo simile all’influenza». Per quanto riguarda le ondate, Tavio sottolinea che «nessuno è veramente esperto di una nuova malattia. Le ondate sembrano riprodursi in contesti diversi con dinamica abbastanza simile, non si sa se per le reazioni di contrasto applicate nei vari Paesi oppure per un comportamento che è invece caratteristico di questa epidemia. Questo ancora non lo sappiamo. La dinamica epidemica è solo parzialmente simile alla fase di attacco iniziale dell’influenza». Ora si guarda alla discesa. «Ma – afferma Tavio – se i focolai nel mondo non vengono controllati ci può essere una seconda ondata, o possibilità di seconde ondate. Non lo sto prevedendo ma adombrando. Questo finché non c’è un controllo definitivo e finché non ci sarà un vaccino». Ma un virus può scomparire? «Una vaccinazione di massa completa può far scomparire un virus, come con il vaiolo», risponde Tavio.

Un parere quello sul trend di oggi che accomuna anche altri esperti. «La curva – commenta il direttore del gruppo di Statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-medico (Ucbm) di Roma, Massimo Ciccozzi, in un intervento a SkyTg24 – sta scendendo verso una fase a noi favorevole. Si sta lavorando bene, la popolazione sta lavorando bene. Siamo sulla strada giusta non dobbiamo smettere. Abbiamo vinto una piccola battaglia ora dobbiamo vincere la guerra. Guardando anche ai ricoveri in terapia intensiva – aggiunge – sembra anche che il virus stia rallentando la sua cattiveria». Ma, avverte ancora una volta il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, in conferenza stampa con il commissario Borrelli alla Protezione Civile, rispondendo in merito ad alcune percentuali sulla popolazione che in Italia ha sviluppato le difese immunitarie, «se non stiamo attenti la curva epidemica può ripartire e quindi il significato pratico è che dovremo usare molta cautela e misure di distanziamento sociale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA