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Conte si è dimesso: dal tris al nuovo premier, ecco tutti gli scenari

Di Cristina Ferulli |

ROMA – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto.

Il presidente della Repubblica – si legge in una nota del Quirinale – si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni avranno inizio nel pomeriggio di domani. Il calendario delle consultazioni sarà reso noto attraverso l’ufficio stampa. La crisi dunque è formalmente aperta e passa nelle mani del Presidente della Repubblica. 

Con una crisi al buio, è ampio il ventaglio degli scenari possibili per risolvere la crisi ma le probabilità di una soluzione o dell’altra non sono le stesse.

CONTE TER E’ lo scenario che il premier dimissionario caldeggia: il presidente del consiglio riesce a formare un nuovo governo con Pd,M5s e Leu allargando la maggioranza dopo la rottura con Iv.

Il Conte ter ha però tre varianti: Matteo Renzi rientra al governo garantendo la stabilità oppure Iv resta fuori e la maggioranza si allarga con un nuovo gruppo di volenterosi che però finora non è emerso. Se questo gruppo fosse Fi o una parte consistente del gruppo azzurro si potrebbe parlare di maggioranza Ursula. Un’altra ipotesi che viene considerata ottimale sarebbe che nel governo rientra Iv ma anche un nuovo gruppo così da togliere a Matteo Renzi la golden share della maggioranza al Senato.

STESSA MAGGIORANZA, NUOVO PREMIERE’ lo scenario più temuto dal presidente del consiglio uscente: i partiti di maggioranza con il rientro di Iv, o con l’ingresso di nuove forze politiche, trovano la quadra per un governo ma con un nuovo premier magari espresso da Pd o da M5s. Stando alle dichiarazioni, però, Pd, M5s e Leu dichiarano la guida di Conte «imprescindibile» e anche Iv ha chiarito che se il premier dimissionario non mette veti su Iv neanche Italia Viva li metterà su Conte.

GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALEIl governo di unità nazionale, o governissimo, prevede la presenza di tutti o quasi tutti i partiti presenti in Parlamento con un presidente del consiglio “terzo” rispetto ai partiti. A ipotizzarlo è stato Silvio Berlusconi e si è già detto disponibile anche Cambiamo, il partito di Giovanni Toti, Più Europa e Azione. Contrario ad esperienze di governo con la destra è il Pd ma anche Fdi ha detto no a governissimi.

ELEZIONIConsiderata da tutti l’ultima spiaggia, la strada del voto si aprirebbe se la crisi non si riuscisse a ricomporre. Il presidente della Repubblica a quel punto scioglie le Camere e indice le elezioni. 

Ora gli occhi sono puntati su Iv, che stasera riunirà i gruppi, e sul Senato dove in queste ore continua la ricerca dei cosiddetti Responsabili. Il tema sarà oggetto anche del vertice convocato nel primo pomeriggio dal centrodestra. Una riunione in cui Matteo Salvini e Giorgia Meloni proveranno a serrare i ranghi della coalizione ed evitare «strappi» non solo dai piccoli partiti, ma anche da Fi che resta osservata speciale dopo la presa di posizione di Silvio Berlusconi a favore di un governo di unità nazionale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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