Calabria, si dimette anche il terzo commissario: Gaudio rinuncia ma non per l’indagine a Catania

Di Redazione / 17 Novembre 2020

ROMA – Eugenio Gaudio ha rinunciato all’incarico di commissario alla sanità calabrese. Questa mattina l’ex Rettore dell’università Sapienza, nominato ieri dal Cdm, ha avuto un lungo colloquio col ministro Roberto Speranza. Al titolare della Salute Gaudio ha spiegato che, per motivi personali, non avrebbe accettato la nomina di commissario. 

Dopo Cotticelli e Zuccatelli, Gaudio è il terzo commissario per la Sanità calabrese che rinuncia all’incarico nel giro di pochi giorni. A questo punto resta da vedere anche l’impegno di Gino Strada che avrebbe dovuto collaborare Gaudio.

Gaudio ieri era finito nella bufera perché dopo che si era appreso della nomina, era tornata a galla la nozitia che l’ex rettore è indagato dall’anno scorso dalla Procura di Catania nell’ambito del secondo filone dell’inchiesta “Università bandità su presunte irregolarità nei concorsi accademici che, secondo l’accusa, sarebbero stati truccati. Il reato ipotizzato nei suoi confronti è la turbata libertà del procedimento e riguarda la sua partecipazione a una commissione esaminatrice. 

A Repubblica.it, Gaudio ha spiegato quali sarebbero invece i motivi personali per cui non ha accettato l’incarico: «Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare».

«Sarebbe una sfida importante, ma la famiglia per me è un valore», ha detto ancora Gaudio che, in merito alle notizie sul suo coinvolgimento dell’inchiesta sull’Università di Catania ha spiegato: «Sono sempre colpito dall’imbarbarimento della politica. Le do una notizia in proposito: il procuratore di Catania ha appena fatto sapere al mio avvocato che è andato a depositare la richiesta di archiviazione per il mio presunto abuso di ufficio». 

«E il risultato della gogna mediatica, che porta le persone designate a mandare tutti a quel paese e a ritirarsi» ha invece detto  il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, commentando la rinuncia di Eugenio Gaudio. «Non parlo tanto di Cotticelli – spiega il sindaco -, perché in quel caso la vicenda era più grave, ma Zuccatelli è stato penalizzato per una battuta, dopo la quale ha deciso di lasciar perdere».

Per Abramo, «la rinuncia di Gaudio è sicuramente dipesa anche dalla pubblicazione della notizia sull’indagine a suo carico, nonostante essere indagati non significhi nulla, non si è ancora capito che un avviso di garanzia non significa colpevolezza, eppure scatta subito la gogna mediatica».

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