Nell’estate del 2021 in Italia sono bruciati 158 mila ettari di boschi. Di questi, 40 mila erano in aree tutelate da Rete Natura 2000, la rete delle aree protette dell’Unione europea, colpite da 510 roghi. L’87% degli eventi è avvenuto in Sicilia, Sardegna e Calabria. Lo rivela il Report Foreste 2021 di Legambiente, diffuso stamani in occasione della Giornata nazionale degli alberi, domenica 21 novembre. Negli ultimi dieci anni la superficie boschiva in Italia è aumentata di circa 587 mila ettari, e oggi ammonta a oltre 11 milioni di ettari. L’anidride carbonica assorbita dalle nostre foreste ha visto un incremento di 290 milioni di tonnellate.
Ma i nuovi Forest Reference Levels adottati dalla Commissione Europea prevedono che, mantenendo invariate le attuali modalità di gestione forestale (età e intensità dei tagli, modalità di rinnovazione della foresta, specie prelevate), tra il 2021 e il 2025 la quantità di CO2 assorbita nelle foreste e nei prodotti legnosi in Italia si ridurrà di circa il 7% rispetto al periodo di riferimento 2000-2009. Le aree verdi nelle zone costruite nel nostro Paese rappresentano appena il 7,8%, e gli ultimi dati Istat sul verde pubblico in Italia rivelano una sostanziale stasi nei Comuni capoluoghi di provincia, con una media nazionale intorno al 3%. Appena 8 su 109 (il 7%) i capoluoghi italiani che dichiarano di avere elaborato un Piano del verde. «Come dimostrano i roghi dell’estate 2021, servono politiche adeguate per tutelare i boschi e le foreste, perciò basta a ritardi nell’approvazione della Strategia Forestale Nazionale – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree Protette e Biodiversità di Legambiente -. Gli impegni annunciati alla Cop26 di Glasgow per invertire la deforestazione devono tradursi in una strategia integrata, nel più ampio quadro di contrasto ai cambiamenti climatici».