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Bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri: così l’Italia vuole riaprire

Di Redazione |

 ROMA – L’ipotesi di riaperture progressive a partire da maggio rilancia le speranze delle regioni e da oggi, in occasione del vertice con il governo, prenderà il via quello che può essere considerato il percorso verso «l’uscita dall’incubo», come ha auspicato lo stesso ministro degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini. Sul tavolo ci saranno le proposte dei governatori, contenute nella bozza di un documento unitario (LEGGI QUI LA BOZZA INTEGRALE), che spingono per la gran parte a riaperture progressive e alla revisione dei parametri per i colori. Ma si discuterà anche del tema scuole, con la speranza di poter rivedere in aula tutti gli studenti delle superiori, al 100%. Un’ipotesi fortemente voluta dallo stesso premier Mario Draghi, ma sulla quale peserà la curva dei contagi, che ieri hanno superato i 16 mila nuovi casi e 469 vittime. Proprio a palazzo Chigi  si sono visti il portavoce del Comitato Tecnico Scientifico, Silvio Brusaferro, e il coordinatore Franco Locatelli. E venerdì si va verso una nuova riunione della cabina di regia del governo, presieduta dal premier Mario Draghi, sulla situazione epidemiologica. Riunione che si dovrebbe tenere dopo l’ultimo aggiornamento dei dati del contagio del Paese.

Il d-day per la liberazione, come l’ha chiamata il presidente della regione Veneto Luca Zaia, potrebbe essere l’11 giugno, quando allo stadio Olimpico di Roma torneranno per la prima volta gli spettatori sugli spalti per la gara d’esordio dell’Italia agli Europei contro la Turchia. «Liberi tutti allora? – si chiede il governatore -. Ci entreranno 20 mila persone all’Olimpico, immagino che l’11 di giugno sia la parte finale della liberazione». «Chi la volesse leggere in maniera maldestra – aggiunge – potrebbe dire che sto parlando male di questa apertura. Invece dico: bene, prendiamo atto che l’11 giugno siamo aperti, vediamo di capire strada facendo cosa si può aprire in questi 60 giorni». Proprio l’annuncio del pubblico all’Olimpico, al 25% della capienza, ha dato il via alle inevitabili richieste di tanti altri settori chiusi ormai da un anno, salvo la breve parentesi estiva. E così oggi si è fatto sentire non solo il mondo del basket e quello della pallavolo ma anche quello della musica live. «Se è possibile accedere in uno stadio con 16 mila persone per il calcio deve essere possibile anche per un concerto», ha tuonato Enzo Mazza, ceo della Federazione dell’industria musicale italiana.

Due mesi, dunque, nei quali mettere in atto una road map per rialzare le saracinesche di bar, ristoranti, cinema, teatri, musei, palestre e tante altre attività che da mesi soffrono una crisi senza precedenti. E, dopo le proteste di ristoratori e partite iva, ieri attori e maestranze dello spettacolo hanno occupato il Globe Theater di Roma. Ecco una sintesi delle linee guida delle Regioni.

BAR E RISTORANTI

Con ogni probabilità da maggio il primo passo sarà la riapertura dei servizi di ristorazione nelle zone gialle anche nella fascia serale sempre nei locali dotati di dehors. Il che dovrebbe inevitabilmente essere accompagnato da uno slittamento di una-due ore del coprifuoco che, ad oggi, comincia alle 22. Tra le misure si prevede di privilegiare la prenotazione, assicurare i due metri di distanza tra i clienti al chiuso e almeno un metro all’aperto così come la misurazione della temperatura all’ingresso per ogni cliente. Dopo le 14 la consumazione deve avvenire al tavolo. Obbligo di mascherina  per i clienti quando non sono seduti e invito a usare menu digitali. All’interno impianti che assicurino un ricambio d’aria importante.  Distanza di almeno un metro tra i clienti seduti in tavoli occupati da un massimo di 4 persone, a meno che il nucleo convivente non sia più ampio.

CINEMA E TEATRI

La proposta del ministro della Cultura Dario Franceschini riguarda la riapertura a maggio di cinema, teatri, sale da concerto con l’occupazione di posti al 50% della capienza: uno occupato ogni due. Con un massimo di 500 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto. Obbligatoria  la mascherina per tutta la durata dello spettacolo. Percorsi separati per entrate e uscite. Si studia anche la possibilità di rappresentazioni all’aperto  – con capienza limitata al 25- 30% – dall’11 giugno in poi.

SPIAGGE

Dall’11 giugno potrebbe ripartire la balneazione negli stabilimenti.   Prenotazione obbligatoria o fortemente consigliata, anche per fasce orarie, per stabilimenti balneari e spiagge attrezzate. Tra un ombrellone e l’altro  4 metri e mezzo di distanza, tra ombrelloni di file diverse 5 metri. Sdraio e lettini a 2 metri uno dall’altro. fanno eccezione   i componenti dello stesso nucleo familiare e i conviventi. Niente giochi di gruppo, feste, animazione, chiuse le piscine degli stabilimenti. 

PALESTRE E PISCINE

Si studiano protocolli per consentire l’accesso alle strutture sportive: prenotazione obbligatoria di corsi, vasche e sale. In palestra solo allenamenti  individuali a con due metri di distanza tra ogni persona. In piscina ogni nuotatore deve avere 10 metri quadrati. Docce vietate. Dopo l’uso ogni attrezzo deve essere pulito.  

SCUOLE

Ma da maggio potrebbero tornare in presenza anche tutti gli alunni delle scuole superiori anche se per l’associazione nazionale presidi questa ipotesi resta «possibile ma improbabile». «E’ chiaro che bisogna compiere delle azioni esterne alla scuola, non basta lavorare all’interno delle scuole, dove abbiamo lavorato tanto», afferma il presidente, Antonello Giannelli. «Se i trasporti saranno, e devono essere, organizzati in modo adeguato – è il monito della ministra Elena Bonetti – anche la riaperture delle scuole secondarie di secondo grado potrà essere fatta». Ma, proprio sulle scuole, in agenda potrebbe esserci anche la possibilità di tenerle aperte in estate per chi non va in vacanza. La proposta arriva dal sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, ma al momento resta solo un’ipotesi che, comunque, potrebbe prendere piede già nei prossimi giorni. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA