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Asti: muore bimbo travolto dal pick-up del padre, pastore siciliano trasferito in Piemonte

Di Redazione |

ASTI – E’ stato schiacciato dal pickup del padre, che ha fatto retromarcia e lo ha travolto. Aveva tre anni e un sorriso dolce il bambino, tre anni appena, morto questa mattina nelle campagne dell’Astigiano, a Viarigi, novecento anime. Una disgrazia per tutti gli abitanti di questo angolo di Monferrato, dove la famiglia vive da circa sei anni.

Pastore e allevatore siciliano, 41 anni, il padre si è alzato presto, come ogni mattina negli ultimi dieci anni, da quando è andato a vivere agli Accorneri di Viarigi, dove si prende cura delle mucche e produce formaggio. Con sé due dei tre figli, il più grande di sei anni e il piccolo, tre anni. Una domenica insieme, tra lavoro e divertimento, il sole di questa estate che non vuole finire a scaldare i fratellini, seduti nel cassone del pickup come in tante altre occasioni.

Questa volta però il destino ci ha messo lo zampino: un avvallamento del terreno ha fatto sobbalzare il veicolo e i bambini sono sbalzati giù, in mezzo all’erba. Il più grande si è subito rialzato, cosa che non è riuscito a fare il più piccolo. Quando il padre ha ingranato la retromarcia, pensava fosse seduto sul pickup. E invece era ancora a terra.

I soccorsi del 118, intervenuto con l’elisoccorso da Alessandria, è stato inutile: il bambino è morto sul colpo. La tragedia ha scosso la piccola comunità astigiana. In paese si conoscono tutti e la famiglia è ben vista: adorabili i tre maschietti, il più grande ha iniziato la prima elementare. Mamma Chiara, operatrice sociosanitaria di 35 anni di Quargnento, al momento dell’incidente era a casa, con il terzogenito di due anni, perché incinta del quarto figlio, una femmina.

La Procura di Asti ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Asti sono coordinate dal pm Laura Deodato. «Siamo tutti colpiti e scossi», commenta il sindaco di Viarigi, Francesca Ferraris, che conosce la famiglia. «E’ una disgrazia – aggiunge una pensionata della zona – Conosciamo bene la famiglia, ogni domenica dopo messa passiamo davanti a casa loro per salutare i bambini che giocano. Oggi non c’era nessuno e, quando abbiamo visto i carabinieri, che non ci hanno fatto passare, abbiamo capito che era accaduto qualcosa di brutto…».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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