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Ancona come Beirut, esplosioni e fiamme nel porto
Un incendio di vaste proporzioni è divampato nella notte nel porto di Ancona. Le fiamme sono partite intorno alle 00:35 da un capannone. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei Vigili del fuoco di Ancona, Macerata e Pesaro con autobotti e autoscale. Si sono sentiti anche dei boati. Non ci sono vittime né feriti.
Dall’incendio, che si è sviluppato nell’area ex Tubimar, dove ci sono varie attività, si è levata una densa colonna di fumo che è ancora nell’aria. Sul luogo sono intervenuti anche mezzi delle forze dell’ordine, che hanno “cinturato” la zona.
Le fiamme avrebbero distrutto alcuni camion e le strutture dei capannoni interessati, dove potrebbero trovarsi solventi, vernici e altri materiali potenzialmente tossici. Nella zona ci sono una ditta che produce azoto liquido, una centrale elettrica, un impianto di metano.
L’incendio è stato circoscritto, ma le operazioni di spegnimento sono ancora in corso. Il Comune di Ancona ha chiesto alla popolazione di tenere le finestre chiuse per precauzione.
«Stavo ancora guidando quando ho sentito cinque, sei esplosioni una dopo l’altra, come fossero spari. Mi sono fermato di colpo e davanti a me il fuoco. Enorme, violento. Sembrava Beirut, ho creduto di morire, di saltare in aria». Manos è un autista greco di camion, testimone del drammatico incendio scoppiato al porto di Ancona. Racconta la paura mentre il fumo ancora nero e acre rende irrespirabile l’aria fino al centro della città. “Sarà stata mezzanotte, ma fino all’una il fuoco ha continuato a crescere minaccioso – aggiunge – ho avuto paura ma non potevo andarmene, lasciare lì il mio camion. Così ho aspettato è pregato».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA