Una stangata da 536 euro a famiglia rischia di abbattersi sui consumatori italiani. A lanciare l’allarme il Codacons, che ha realizzato una dettagliata elaborazione circa gli aumenti di prezzi e tariffe che potrebbero registrarsi in concomitanza con le riaperture degli esercizi commerciali a partire da domani, 18 maggio.
Come noto il decreto del Governo prevede la riapertura di quelle attività che, a causa dell’emergenza coronavirus, sono rimaste chiuse al pubblico dallo scorso marzo – spiega il Codacons -. Un ritorno alla normalità che potrebbe avere effetti pesanti sulle tasche delle famiglie italiane: gestori, esercenti e commercianti sono infatti chiamati a sostenere nuovi costi legati alla sanificazione e alla sicurezza dei locali, mentre le regole sul distanziamento sociale ridurranno sensibilmente i loro guadagni, a causa della forte diminuzione del numero giornaliero di clienti. Una vera e propria bomba sociale ed economica che potrebbe essere scaricata sui consumatori finali, attraverso un incremento generalizzato di prezzi e tariffe volto a recuperare sia i maggiori costi a carico degli esercenti, sia i minori guadagni.
In base alle elaborazioni del Codacons alcuni settori hanno già registrato forti incrementi dei listini, come quello alimentare per il quale l’Istat ha registrato ad aprile un aumento dei prezzi del +2,8%, ma sono molti i comparti che appaiono a rischio rincari nei prossimi giorni. Dal parrucchiere al ristorante, passando da abbigliamento, alberghi e centri estetici, fino ad arrivare ai voli aerei, ogni aspetto della nostra vita quotidiana potrebbe risultare più costoso, e realizzare una stangata complessiva da +536 euro a famiglia su base annua.
“Rivolgiamo – afferma Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons – un appello a commercianti, artigiani ed esercenti, affinché mantengano stabili i prezzi praticati al pubblico, e non cadano nella tentazione di applicare rincari agli utenti per rifarsi dei minori guadagni di questi mesi. Comprendiamo le difficoltà affrontate dal commercio, ma non è certo aumentando prezzi e tariffe che sarà possibile recuperare le perdite: al contrario eventuali rincari allontaneranno gli italiani dai negozi e determineranno una contrazione dei consumi rispetto al periodo pre-Covid, con danni ingenti per tutti. E’ necessario inoltre contenere i costi dei servizi di sanificazione per evitare speculazioni a danno degli esercenti, e in tal senso il Codacons apre la strada a convenzioni con le ditte del settore che praticano prezzi calmierati, e che potranno essere inserite in un apposito elenco pubblicato sul sito dell’associazione”.
Ecco nel dettaglio una elaborazione del Codacons sui possibili rincari che potrebbero scattare nei prossimi giorni e sulle conseguenze per le tasche delle famiglie, sulla base dei dati Istat relativi alla spesa media annua per consumi delle famiglie per singola voce di spesa.
Possibile rincaro Maggiore spesa annua a famiglia “tipo”
Alimentari +3% +166 euro
Abbigliamento e calzature +6% +85,5 euro
Spese per la salute +0,8% +11,5 euro
Cultura (teatri, concerti) +2,5% +41,6 euro
Ristorazione +9% +124 euro
Strutture ricettive +8% +14,6 euro
Riparazione-manutenzione casa +4,5% +5 euro
Servizi sportivi +6% +19 euro
Istruzione +1% +2 euro
Parrucchiere +10% +30,5 euro
Trattamenti di bellezza +8% +7,6 euro
Pulizia della casa +1,5% +3,3 euro
Igiene personale-benessere+2,3% +7,3 euro
Trasporto aereo +15% +15 euro
Traghetti e navi +12% +3,1 euro
MAGGIORE SPESA A FAMIGLIA +536 EURO