Al Gemelli mamma positiva al Covid e neonata insieme in sicurezza

Di Redazione / 27 Novembre 2020

ROMA (ITALPRESS) – Mamma positiva e bimba appena nata subito insieme in sicurezza. E’ accaduto nella sala parto del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. La bimba, nata a termine da parto spontaneo, e’ stata subito portata in stanza dalla mamma. Un fatto abituale al Gemelli, dove da almeno un decennio si effettua il rooming-in (‘stare insieme in una stanza’), pratica che supera il concetto tradizionale del ‘nido’ perche’ consente alla mamma e al bambino di stare insieme da subito, giorno e notte. In questo caso il suo rooming-in ha un che di eccezionale. Perche’ la mamma, ha contratto l’infezione da SARS CoV-2 nell’ultimo periodo della gravidanza. Ed e’ la prima volta in assoluto al Gemelli, e la prima volta in un ospedale di Roma, che a una mamma ‘positiva’ viene offerta la possibilita’ di stare in stanza con la sua neonata, subito dopo la nascita. “Fino ad oggi – spiega il professor Giovanni Vento, direttore UOC di Neonatologia presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e Associato di Neonatologia all’Universita’ Cattolica, campus di Roma – per la situazione logistica ed epidemiologica dell’ospedale e per la mancanza di evidenze scientifiche certe (nessuno conosceva il comportamento e le conseguenze di questo nuovo virus all’inizio della pandemia), il neonato veniva temporaneamente separato da una madre positiva, fino alla dimissione, in attesa dell’esecuzione dei tamponi. Grazie invece allo straordinario lavoro di un gruppo multidisciplinare costituito da ostetrici, ostetriche e anestesisti, neonatologi e pediatri, infettivologi e Direzione Sanitaria – prosegue il professor Vento – abbiamo costruito un percorso dedicato, che consente alle mamme positive di stare da subito insieme ai loro neonati, sempre garantendo pero’ la massima sicurezza ai piccoli, posti in incubatrice o in un lettino coperto e collegati alla telemetria per il monitoraggio della saturazione arteriosa di ossigeno, della frequenza cardiaca e della frequenza respiratoria”. “Questa esperienza del rooming-in COVID – riflette il professor Antonio Lanzone, Direttore UOC Ostetricia e Patologia Ostetrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ordinario di Ostetricia e ginecologia, Universita’ Cattolica, campus di Roma – sana una situazione umanamente difficile per le gestanti, poi puerpere, che passano molto tempo in solitudine; un disagio che viene accentuato dal distacco traumatico del figlio dal loro corpo e dal loro essere, che puo’ avere anche conseguenze psicologiche a medio termine. Ma adesso, grazie ad uno sforzo organizzativo veramente importante e ad un ripensamento delle tecnologie e degli spazi, siamo potuti arrivare a fornire un vero rooming-in in tutto e per tutto simile a quello che pratichiamo per le mamme non COVID. E questo ci riempie di soddisfazione”. La mamma e la piccola ora sono tornate a casa e la neonata sara’ visitata in ambulatorio nei prossimi giorni. (ITALPRESS). pc/com 27-Nov-20 10:30

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Tag: italia