ROMA, 25 APR – La guerra in Ucraina divide le
piazze di Roma per festeggiare i 77 anni della Liberazione: da
una parte il tradizionale corteo dell’Anpi, concluso a Porta San
Paolo, luogo simbolo della Resistenza, alla presenza di circa
3.500 persone; dall’altra il raduno – quasi duecento i
partecipanti – organizzato a Largo Argentina dalle associazioni
partigiane ‘alternative’, cui hanno aderito Azione, +Europa e
Comunità ebraica, con lo slogan: “Celebrare la Liberazione è
schierarsi con la resistenza di Kiev” e tante bandiere ucraine.
Nessun problema di ordine pubblico.
Al punto di partenza del corteo Anpi, a largo Bompiani, tra
bandiere rosse, della pace, di Emergency, anche uno striscione
di Rifondazione comunista: “Basta guerre. Contro Putin e contro
la Nato” ed un altro cartello che raffigurava la morte con la
falce ed un mantello a stelle e strisce. “Non li condivido, sono
inopportuni, ce ne occuperemo. Siamo grati agli Alleati ed alle
migliaia di giovani americani morti per la Liberazione
dell’Italia”, ha commentato il presidente di Anpi Roma e Lazio,
Fabrizio De Sanctis. In effetti, poco dopo, lo striscione ed il
cartello sono stati rimossi dal servizio d’ordine, pronto a
disinnescare ogni possibile provocazione, dopo le polemiche per
la posizione dell’Associazione, tacciata di essere filo-Putin.
“Vogliamo – ha tagliato corto De Sanctis – mantenere il senso di
festa e commozione per i caduti della Resistenza. Abbiamo sempre
condannato l’occupazione di uno Stato sovrano. Il tema centrale
però è la pace. Noi siamo contro l’invio delle armi e contro il
riarmo dell’Europa”.