«Qualcuno ha scritto che il teatro è lo sguardo dell’uomo sulla vita; lo è certamente, ma per un siciliano è qualcosa di più.
Sappiamo tutti come la passione per il teatro, il gusto della rappresentazione dello spettacolo della vita, sia nel codice genetico dei siciliani.
Ed è anche per questo che nella nostra Terra, forse più che altrove, quando un teatro con la storia, la tradizione e la bellezza del Bellini cessa di esistere ci sentiamo più poveri e smarriti.
Non è solo il profilo economico a subirne un danno, sia per la perdita del lavoro di centinaia di persone che vivono dell’attività teatrale e le ovvie conseguenze per le loro famiglie, che per il cessare dell’economia indotta generata dai flussi turistici di visitatori, musicofili ed appassionati che da sempre si sono riversati da ogni parte della Sicilia e dell’Italia per seguire le rappresentazioni in programma.
Non è solo il rischio di abbandono che corre uno degli edifici più importanti di questa città, ove si sono esibiti tutti i più importanti musicisti del mondo sin dalla fine dell’800, a preoccupare; uno degli edifici più belli in Catania, sia per la ricchezza dell’apparato decorativo che per la raffinata acustica che lo rende, sotto il profilo squisitamente tecnico, di assoluto valore mondiale.
Se il Teatro Vincenzo Bellini dovesse cessare la propria attività l’intera Sicilia, e Catania in particolare, perderebbe uno dei simboli e dei riferimenti con il quale la nostra comunità si identifica; un danno paragonabile agli effetti di un sisma ma, al contrario di questo, dovuto solo alla noncuranza, al disinteresse, all’ignoranza degli uomini.
Il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Catania manifesta la solidarietà di tutti gli ingegneri catanesi a quanti sono direttamente interessati alle sorti del nostro Teatro e fa appello a tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali per un intervento pronto e decisivo per scongiurare la chiusura del Teatro Massimo Bellini».
Giuseppe Platania, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania