La firma giovedì 31 ottobre, alle ore 10,30 al Rettorato (Piazza Università 2 Catania)
CATANIA – Ampliare e rafforzare la Rete Civica della Salute (RCS) quale strumento di sensibilizzazione e informazione – per molteplici segmenti sociali – sui temi “salute quale bene comune” e “One Health”, che richiede l’integrazione dei saperi in molteplici ambiti: ambiente, economia, istruzione, trasporti, urbanistica, energia, agricoltura, tecnologia. Potenziare la partecipazione dei cittadini alla qualificazione del sistema sanitario, nonché individuare nuovi “Riferimenti Civici della Salute” provenienti dal mondo studentesco, professionale e accademico.
Questi gli obiettivi dell’accordo di collaborazione (che durerà 36 mesi dalla sottoscrizione e potrà essere prorogato dalle parti) tra l’Università degli Studi di Catania, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico-San Marco” di Catania, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania e la Rete Civica della Salute che verrà siglato giovedì 31 ottobre 2024 alle ore 10,30 presso il Rettorato dell’Ateneo etneo.
Saranno presenti per la firma: Francesco Priolo (Magnifico Rettore Università degli Studi di Catania), Gaetano Sirna (direttore generale Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico-San Marco” di Catania) e Giuseppe Laganga Senzio (direttore generale ASP Catania) e Pieremilio Vasta (presidente RCS).
Il rafforzamento della medicina del territorio e di prossimità previsto dagli investimenti del PNRR (Case della Comunità e Centrali Operative Territoriali / COT) e la loro integrazione funzionale potrebbero realmente generare un nuovo modello di welfare comunitario territoriale di tutela integrale della salute, con continuità assistenziale e interconnessione socio-sanitaria nei comuni della Sicilia. La Rete Civica della Salute – organismo voluto dall’assessorato regionale e nato in Sicilia per avvicinare il Sistema Sanitario agli utenti, che riunisce oltre 70mila cittadini informati in tutti i Comuni dell’Isola – promuove la tutela della salute in una logica di sussidiarietà, coinvolgendo tutte le dimensioni del welfare di comunità: sociale, ambientale, culturale.