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Piano Urbanistico Generale: semplificazione necessaria per accedere alle agevolazioni
Notai, Commercialisti e Avvocati etnei a confronto con le istituzioni
CATANIA – Potenziare la produttività valorizzando il territorio. Nella rassegna d’incontri promossa dal Comune di Catania per la stesura del nuovo Piano Urbanistico Generale, questa mattina (26 novembre) a Palazzo della Cultura, spazio a Notai, Commercialisti e Avvocati etnei. Un contributo di riflessioni, «consapevoli dell’importate ruolo sociale della nostra categoria, soprattutto in riferimento alla lotta all’abusivismo e al piano urbanistico, quest’ultimo inteso quale processo volto alla verifica dei documenti per la stipula degli atti immobiliari – ha commentato Maristella Portelli, consigliera del Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Catania e Caltagirone (presidente Andrea Grasso) – Tutto ciò che riguarda concessioni, licenze e abitabilità sono fondamentali per finalizzare i processi di vendita, che, in caso di difformità, vengono bloccati. In tal senso, crediamo che all’interno del PUG debba essere tenuto conto anche di questi aspetti, puntando alla semplificazione, i cui benefici sono già emersi con i provvedimenti attuati per fronteggiare l’emergenza Covid. Lo snellimento sembra necessario non solo per i notai, ma anche per i cittadini, che spesso necessitano di pratiche in tempi brevi, per evitare di perdere agevolazioni o di non poter accedere ai bandi. Una semplificazione – ha aggiunto la Portelli – che potrebbe essere facilitata dalla fruizione libera di alcuni documenti sui siti istituzionali e dalla pubblicazione di una mappa aggiornata di Catania, riportante i vincoli urbanistici».
Transazioni immobiliari che fanno emergere un dato rilevante per l’individuazione di alcuni punti-chiave del PUG, quello relativo alla «desertificazione del centro a favore delle aree pedemontane – ha dichiarato il notaio Alfredo Tamburino – Occorre quindi rendere interessante e attrattiva la città, non focalizzando l’attenzione solo sullo sviluppo della cubatura, quanto al concetto di rigenerazione di aree pubbliche, del verde, degli impianti sportivi e delle piazze. Un processo che può avvenire incentivando gli imprenditori, con azioni politiche ed economiche che possano coniugare i loro interessi a quelli collettivi».
Un effetto domino, quindi, che porterebbe al ripopolamento del centro e alla nascita di aree commerciali, per cui «occorre uno snellimento burocratico nel rilascio di autorizzazioni e licenze, pur sempre nel rispetto della legalità e della sostenibilità ambientale – ha sottolineato Alberto Leone, vicepresidente dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili (presidente Giorgio Sangiorgio) – Tre le macroaree da tenere inconsiderazione. La prima, quella della zona industriale, per cui sembra evidente la necessità di prendere iniziative per la riqualificazione e il recupero degli edifici, con conseguenti interventi per il miglioramento energetico, il riassetto del manto stradale, il ripristino degli impianti di illuminazione e un servizio di nettezza urbana idoneo. L’area commerciale, invece, deve fare perno sulla sburocratizzazione e su un più rapido rilascio delle concessioni per le attività. Infine, quella turistica, dove si potrà dare spinta al centro e all’area della Plaia con misure ad hoc per le strutture ricettive e la mobilità».
Da questo quadro emerge il grande potenziale attrattivo della città, in un momento epocale di trasformazione «in cui occorre chiarezza per i cittadini e professionisti – ha aggiunto il tesoriere dell’Ordine degli Avvocati Lucia Spampinato – Una mappa del Piano Urbanistico che sia di facile accesso è senz’altro un punto di partenza, a cui devono aggiungersi azioni pratiche e scelte che mirino a un più facile accesso ai servizi nel cuore della città. Un esempio concreto di questo processo è la Cittadella Giudiziaria, ben collegata dalle infrastrutture, diminuendo così il congestionamento del traffico. Il punto strategico e la struttura moderna potrebbero essere solo il primo tassello di un cambiamento estetico e funzionale, influenzando indirettamente anche le abitudini dei cittadini, sulla scia di quello che sta accadendo con la metropolitana».
«Ancora una volta – ha chiosato il direttore della Direzione Urbanistica di Catania Biagio Bisignani – si è dialogato in termini costruttivi e di fattibilità, cercando soluzioni che migliorino la qualità di vita dei cittadini e riportino Catania a riprendersi un ruolo strategico».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA