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Patto per Catania: le proposte di Ance e Ordini professionali all’Amministrazione comunale
I progetti esecutivi: è questo l’anello mancante tra i 772 milioni di euro stanziati per il “Patto per Catania” e la loro effettiva traduzione in cantiere, e quindi in opere realizzate. Una mancanza dovuta – a sua volta – da un’altra criticità, quella di specifiche risorse umane all’interno dell’amministrazione pubblica. Ma sia il Comune che gli stakeholders (i portatori d’interesse, in primis gli imprenditori edili e le professioni tecniche) stanno lavorando per prospettare una soluzione dell’impasse, anche condividendo insieme proposte e strategie. Com’è avvenuto nella sede dell’Ance di Catania dove, con il chiaro obiettivo di un confronto su «prospettive e sviluppi», il presidente dei Costruttori etnei Giuseppe Piana ha riunito sindaco, assessori e dirigenti comunali, docenti universitari, rappresentanti della Regione Siciliana, degli Ordini professionali, di istituzioni cittadine e di grandi imprese.
«Il nostro auspicio, sperando che diventi proposta concreta, è l’istituzione di una normativa speciale per creare un apposito Ufficio, dotato di mezzi e poteri straordinari, per la corretta gestione del Patto – ha sottolineato Piana – in Italia contiamo diversi esempi di soluzioni simili adottate per emergenze di cui è necessario avere tempi certi, basti pensare al G7 di Taormina, alle Universiadi di Napoli, all’Expo di Milano. L’emergenza sociale e infrastrutturale di Catania non è meno bisognosa e necessita di scelte e strumenti straordinari».
Ed è basandosi su azioni precise che il Comune di Catania, dal proprio canto, ha avviato – laddove possibile – una rimodulazione dei finanziamenti, dando la priorità «al sostegno dell’edilizia sociale e dell’emergenza abitativa» come ha affermato il primo cittadino Salvo Pogliese, che ha ribadito anche l’importanza di un’opera come la mantellata del Porto, per la quale l’Amministrazione stanzierà 5milioni di euro (e non più 49milioni come precedentemente previsto) grazie alla collaborazione dell’Autorità Portuale e del suo presidente Andrea Annunziata, che si è impegnato a intercettare il resto dei fondi con altre misure disponibili.
«Ma le opere del Patto chiaramente non si fermano qui, la lista è lunga e variegata, a partire dalle prime già realizzate nella zona industriale – come ha ricordato il presidente di Confindustria Catania Antonello Biriaco – per proseguire con l’impianto di depurazione comunale, la sistemazione idraulica della fascia Forcile, Nitta e Bummacaro, e tutti gli interventi che riguardano strade, scuole, rete museale e altro ancora».
Per il presidente dell’Ordine Architetti, Alessandro Amaro, occorre «affidare i progetti ai professionisti tramite i concorsi di progettazione, offrendo così vantaggi sotto tutti i punti di vista: ai cittadini viene garantita la qualità del progetto, ai professionisti l’opportunità di lavoro, e all’amministrazione pubblica procedure più snelle».
Posizione condivisa anche dal presidente dell’Ordine Ingegneri Giuseppe Platania che ha puntato l’attenzione sul tema delle periferie urbane: «Non può mancare tra i punti programmatici del Patto un loro rilancio in termini infrastrutturali ed edilizi, la cui ricaduta sociale e politica sarebbe chiaramente straordinaria. Mi riferisco alla qualità dell’abitare, all’agenda dei servizi, alle opere di urbanizzazione secondaria».
In effetti il Patto per Catania diventa anche una chiave di lettura generale dei bisogni della città, economici, culturali, sportivi, antropologici, com’è emerso durante il partecipato e articolato dibattito moderato dal giornalista Domenico Ciancio Sanfilippo, a cui hanno preso parte – oltre alle autorità già citate – Ettore Foti (Capo Gabinetto dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, retto da Marco Falcone), Maurizio Caserta (ordinario Economia politica Unict), Biagio Bisignani (direttore uffici comunali Urbanistica e Lavori Pubblici), gli assessori comunali Giuseppe Arcidiacono (Lavori Pubblici), Sergio Parisi (Sport e Politiche comunitarie), Alessandro Porto (Protezione Civile e Smart Cities), il presidente del Collegio Geometri Agatino Spoto, la consigliera dell’Ordine Geologi Giovanna Pappalardo, e l’ex assessore ai Lavori Pubblici durante la giunta Bianco Luigi Bosco.
Ha concluso l’urbanista Paolo La Greca, docente presso l’Ateneo catanese, che ha sottolineato il valore della “sostenibilità” intesa come «vivibilità della città, necessaria per frenare la drammatica e continua perdita della nostra migliore risorsa: le intelligenze del territorio».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA