Etna, la pietra lavica «driver di sviluppo» tra usi tradizionali e innovativi

Di @IPress / 10 Dicembre 2019

GIARRE (CT) – Una risorsa antica che tuttavia, oggi più che mai, è sinonimo di futuro per il territorio ionico-etneo. Secondo uno studio condotto dall’Istituto Tutela Produttori Italiani, la pietra lavica dell’Etna rappresenta uno dei maggiori driver di sviluppo che possono fare leva sulla crescita economica della zona giarrese, attraverso i suoi usi tradizionali ma anche e soprattutto grazie a impieghi innovativi che sempre più vengono perfezionati e incrementati da imprenditori e artigiani locali.

L’idea lungimirante è dunque quella di fare rete, di mettere a sistema la filiera produttiva e istituzionale per implementare le prestazioni nei mercati, anche internazionali. Il primo passo di questa sinergia è stato compiuto lo scorso 6 dicembre, in occasione di un convegno che ha ricevuto il patrocinio del ministero dello Sviluppo Economico (Mise). Ad organizzarlo gli Ordini etnei degli Ingegneri e degli Architetti, insieme alle loro Fondazioni e all’Ordine regionale dei Geologi, con la collaborazione delle associazioni territoriali di categoria Ingegneri Ionico-Etnei e ArchiLife.

Ma il livello istituzionale dell’incontro – tenutosi nell’aula magna dell’Istituto Tecnico Industriale “E. Fermi” di Giarre – si è rafforzato grazie alla presenza e all’intervento di rappresentanti della Soprintendenza e dell’Università di Catania, della Camera di Commercio, di Confcommercio, della Claai (Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane), del Distretto Pietra Lavica e del Distretto regionale Minerario.

«Questo evento assume un carattere particolare non solo per l’argomento trattato che punta l’attenzione su una risorsa locale di grande tradizione dell’hinterland ionico-etneo – ha dichiarato il consigliere dell’Ordine Ingegneri Catania Alfio Torrisi, portando i saluti del presidente Giuseppe Platania – ma anche perché rappresenta la prosecuzione dell’iniziativa intrapresa inizialmente dall’Associazione Ingegneri Ionici Etnei, con l’obiettivo di creare una rete sinergica tra il mondo delle professioni e le singole realtà imprenditoriali, l’Università e le istituzioni locali. Un percorso tematico avvalorato dall’Ordine attraverso l’attività del Tavolo tematico “Ingegneri dell’Industria”, anche nell’ottica di estenderlo a tutta la provincia e quindi di proporlo come modello da esportare». Per gli Architetti etnei sono intervenuti invece Giuseppe Marano (consigliere dell’Ordine) e Melania Guarrera (in rappresentanza della Fondazione).

«Riunire ufficialmente gli operatori della filiera della pietra lavica vuole dire avviare una visione d’insieme che finora era mancata sulle opportunità di sviluppo derivanti da questa preziosa risorsa – ha affermato il senatore siciliano Cristiano Anastasi, che ha commissionato lo studio all’Istituto Tutela Produttori Italiani – In questo territorio ci sono delle condizioni “microclimatiche” ideali affinché questo percorso possa realizzarsi: la presenza delle scuole superiori secondarie e dunque dell’istruzione tecnica, un fiorente tessuto artigianale, una rete commerciale dinamica, e l’attivismo delle associazioni di professionisti. Iniziamo quindi scambiandoci idee e contatti».

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Pubblicato da:
Redazione
Tag: architetti etna giarre ingegneri pietra lavica