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Catania, professionisti a confronto su Legge di Bilancio e Superbonus

Edilizia: «Norme, incentivi e 7 mld di euro per infrastrutture. Ma la burocrazia rischia di ostacolare la ripresa»

Di Assia La Rosa |

CATANIA – Puntare a una ripresa economica in tempi brevi, sfruttando tutte le norme e gli incentivi messi in campo dal Governo per superare una crisi già esistente e aggravata dall’emergenza pandemica. A fare da volano potrebbe essere proprio il settore edilizio, grazie alle novità previste dalla Legge di Bilancio e dal Superbonus 110%. È su questi due focus che ha puntato i riflettori l’ultimo incontro organizzato dall’Ordine dei Commercialisti, Ance e Confindustria Catania, con la collaborazione dell’Agenzia delle Entrate.

«Sono molteplici le norme introdotte, tra cui quelle riguardanti la cessione del credito, che portano con sé problematiche e criticità. I primi a porsi le domande devono essere i professionisti – che espletano le procedure per il visto di conformità per attestare la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta – che oggi hanno mostrato grande interesse per gli argomenti trattati», ha esordito il presidente dei Commercialisti Giorgio Sangiorgio. Circa 700, infatti, i partecipanti che hanno risposto “presente” al convegno: «Appuntamento che dimostra ancora una volta – ha aggiunto – come i protocolli d’intesa firmati con Ance e Confindustria non siano rimasti sulla carta, ma si siano trasformati in opportunità per tutte le categorie coinvolte».

«Legge di Bilancio e Superbonus vanno nella direzione più volte auspicata – ha detto il presidente di Confindustria Catania Antonello Biriaco – L’edilizia può essere il motore della ripartenza, soprattutto nel nostro territorio regionale, con circa 7 miliardi di euro di infrastrutture che purtroppo non sono ancora partite per cavilli e ritardi burocratici. Ed è proprio la burocrazia il vero virus che frena la crescita del territorio, oltreché delle nostre aziende. Le Pmi soffrono, ostacolate dalla mancanza di aiuti da parte del Governo e delle banche. Dobbiamo capire che giochiamo tutti la stessa partita e che bisogna far fronte comune per non subire un crollo causato dalla mala gestione».

Un pensiero a cui si lega quello di Rosario Fresta, presidente dei Costruttori: «Ance Catania da sempre, nella consapevolezza che l’edilizia rappresenti un elemento trainante nel rilancio dell’economia, ha dato vita a numerosi incontri e prefissato molti obiettivi. Tra questi la realizzazione di uno sportello per assistenza e supporto a imprese e privati, con l’obiettivo di agevolare l’uso delle attuali misure fiscali. Con la nuova Legge di Bilancio e con il Superbonus abbiamo un’ulteriore opportunità da sfruttare appieno, ma è necessario agire in termini di semplificazione, allungando la durata di efficacia delle disposizioni e stabilizzando la norma. I cantieri, oggi più che mai, significano opportunità di lavoro e “investimenti” per tutta la filiera edile».

All’incontro ha partecipato Salvo Messina (vicepresidente Ance Catania) che ha evidenziato alcune criticità: «Il messaggio veicolato con il Superbonus 110 – ha sottolineato Messina – nell’idea che tutto è possibile ed è gratis, ha di fatto messo in ombra un iter normativo lento e complesso, difficile da far comprendere ai potenziali clienti. Inoltre ha fatto sì che molti operatori economici, i grossi player dell’Energia, si siano buttati sul mercato, con il rischio di creare distorsioni e mortificare il patrimonio di competenze delle imprese. Le difficoltà da parte dei professionisti di verifica dello stato dell’immobile, a causa dell’incapacità degli UTC di dare risposte in tempi brevi, l’incertezza per le imprese sulle tempistiche di monetizzazione del credito con lo sconto in fattura – ha concluso Messina – rendono poco fluido lo strumento del Superbonus e rischiano di renderlo inefficace».

È seguito l’intervento di Giuseppe Taranto (Agenzia delle Entrate – Dipartimento Regionale Sicilia) che ha illustrato alcuni profili interpretativi della norma, dovuti proprio alla complessità della stessa, tale da generare un ampio ricorso agli interpelli, che hanno impegnato ed impegnano l’Agenzia delle Entrate, chiamata a rispondere su molti punti non ancora chiari: tra questi la figura del General Contractor e alcune delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio. Ampio spazio ha dedicato Taranto ai numerosi quesiti pervenuti.

Ha chiuso gli interventi Fabrizio Leotta (Consigliere Odcec) che ha affrontato in dettaglio gli aspetti legati alla cessione del credito, allo sconto in fattura e alla fruizione diretta del credito, mettendo in evidenza la mole delle disposizioni emanate e la necessità di un coordinamento tra i vari Enti. Critico sui tempi assai ridotti della proroga, ha posto la necessità di rendere strutturali le agevolazioni per gli interventi edilizi e soprattutto la cessione dei crediti, in quanto garanzia di liquidità e quindi vero sostegno al processo di riqualificazione del patrimonio edilizio. «Un tempo così ristretto – ha concluso Leotta – rischia di vanificare l’obiettivo che non è solo di riqualificazione degli immobili, ma anche il miglioramento della qualità delle nostre città, dalle periferie ai centri storici».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA