Trasparenza, tracciabilità dei flussi finanziari, assenza di conflitti d’interesse, gestione dei rischi: sono i capisaldi della prevenzione alla corruzione, indispensabili per affermare la legalità in tutti i settori produttivi dell’economia italiana, eppure spesso problematici nella loro fattiva applicazione, com’è emerso dal confronto sul tema voluto dall’Associazione Italiana Cultura Qualità (Aicq) – Settore Costruzioni, da Ance Catania e dagli Ordini professionali di Ingegneri, Architetti, Commercialisti e Avvocati, con il patrocinio di Fondazione Ingegneri e Accredia.
Un incontro – svoltosi nei locali del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania e introdotto dal coordinatore nazionale Aicq di Comitati e Settori Antonino Santonocito – dove i rappresentanti istituzionali chiamati a partecipare hanno rimarcato le criticità che frenano l’attività e la crescita del settore edile: l’eccesso di burocrazia e la stratificazione di norme poco chiare, il mancato impiego di fondi europei, il continuo ingolfamento delle leggi urbanistiche, la non-adozione di concorsi di progettazione, la pratica avvilente del minimo ribasso.
Uno scenario allarmante delineato durante la tavola rotonda a cui hanno preso parte – moderati dal giornalista Mimmo Trovato – i presidenti Alessandro Amaro (Ordine Architetti PPC), Giuseppe Piana (Ance Catania), Giuseppe Platania (Ordine Ingegneri), il consigliere dell’Ordine Commercialisti Fabrizio Leotta, la consigliera dell’Ordine Avvocati Lucia Spampinato e il docente ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico Felice Giuffrè.
Un dibattito portato avanti con spirito propositivo e fiducia nel futuro ma non senza gravi preoccupazioni avanzate dai singoli partecipanti, riguardo l’etica morale e sociale sempre più indebolita e riguardo la generale inerzia politica che non si traduce in azioni migliorative. L’Anac – rappresentata dalla consigliera Ida Nicotra – e la Magistratura, con il procuratore aggiunto di Catania Francesco Puleio, hanno rilevato il difficile equilibrio tra l’efficienza giuridica o investigativa e il rispetto delle garanzie, come nei casi in cui il principio della trasparenza o un’indagine approfondita potrebbero minare la tutela della riservatezza sancita dalla Costituzione.
Quali sono quindi i modelli organizzativi che possono garantire maggiore contrasto ai reati contro la Pubblica Amministrazione? La certificazione aziendale (secondo la norma UNI ISO 370001 sui sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione) registra un trend di crescita del 48% nel periodo 2010-2018, e vede la Sicilia tra le regioni del Sud con un maggior numero di certificazioni, come ha illustrato il direttore generale di Accredia Filippo Trifiletti.
All’evento erano inoltre presenti: il viceprefetto Sarita Giuffrè, il direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Giuseppe Vecchio, i presidenti Claudio Rosso (Aicq nazionale), Pietro Vitiello (Aicq Sicilia) e Pietro Fedele (Aicq Settore Costruzioni), e il segretario della Fondazione Ingegneri Alfio Grassi.