Separazioni
L’ex coppia Totti-Blasi in tribunale: bocche cucite con la stampa
La prima udienza, in sede civile, riguarda la riappropriazione di borse, gioielli e scarpe
E’ durato quasi quanto una partita di calcio, il primo faccia a faccia tra Ilary Blasi e Francesco Totti durante la seconda udienza per il caso dei Rolex e delle borsette scomparse davanti alla settima sezione civile del Tribunale di Roma, presieduta dal giudice Francesco Frettoni che ha convocato i due coniugi in rotta per dipanare la vicenda della sparizione della collezione dei Rolex del Capitano – sottratti da una cassetta di sicurezza – seguita dalla contromossa del 'Puponè ai danni di scarpe e soprattutto di borse griffate di Ilary, svanite nel nulla e poi rinvenute, queste ultime, nella spa della maxi-villa dove marito e moglie ancora convivono da separati in casa.
Bocche cucite dei legali che, dopo un confronto in aula durato quasi un’ora e mezza, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. «Mantengo un riserbo rigoroso per rispetto del mio cliente», ha detto all’uscita l’avvocato Antonio Conte – il legale di Totti e di molti altri ex e attuali calciatori giallorossi, da Aquilani a De Rossi, a Zaniolo – pressato dai cronisti assiepati su Viale Giulio Cesare dove si affacciano gli uffici giudiziari del settore civile della capitale. Lo stesso silenzio ha mantenuto Alessandro Simeone, il legale milanese di Ilary, che era accompagnato anche dall’avvocatessa romana Pompilia Rossi, esperta di diritto di famiglia e docente alla Luiss oltre che consulente del Garante dei minori.
Qualche indizio però fa pensare che il clima si sia un pò stemperato, o comunque non si è ulteriormente incattivito. Ilary infatti – arrivata su un suv bianco Bmw, guidato dalla sorella Silvia – ha voluto stringere la mano a Conte mentre si intratteneva con il suo team legale prima di risalire in macchina e andare via. La showgirl, che indossava occhialoni da sole, una giacca scura di velluto con sotto un lupetto grigio a mezze maniche, pantaloni e anfibi griffati oltre a una tracollina Chanel – non escluso una delle borse che erano sparite – ha accettato di buon grado e con pronto fair play la mano tesagli dal legale di Francesco, l’avvocato Conte, inappuntabile con la pochette nel taschino, e poi si è congedata da Simeone e Rossi. All’arrivo, Ilary aveva scelto di uscire dalla macchina proprio davanti all’ingresso del tribunale, riparata da Simeone che quasi la teneva per mano, e da un body guard che allontanava la pressione di flash e telecamere. Era sembrata un pò tesa, a differenza della fine dell’udienza quando, invece, aveva il volto più disteso. E una volta in macchina, al fianco della inseparabile Silvia, ha iniziato subito a compulsare il cellulare. Meno in favore di telecamere, è stato l’arrivo di Totti – in camicia bianca e senza cravatta – che guidava la sua smart nera e aveva a fianco l’avvocatessa Laura Matteucci. L’ex numero dieci è entrato guidando fino al posteggio interno e non c'è stato modo di vederlo. Anche quando è uscito, lo ha fatto direttamente a bordo della smart.
Ora che il giudice Frettoni ha sentito le rispettive versioni sulla scomparsa dei Rolex, borsette, scarpe e alcuni gioielli di Ilary, e che probabilmente è stato fatto un inventario di quello che manca – la collezione dei Rolex avrebbe un valore di un milione di euro – potrebbero esserci altre udienze per sentire persone in qualità di testimoni e stabilire come sono andate le cose in banca, dove gli orologi sono stati presi dalla cassetta di sicurezza, ma anche stabilire se il loro utilizzo era condiviso o esclusivo. In primavera verrà invece messa in agenda la separazione vera e propria di Totti – che non ha più nel suo team l’avvocatessa milanese Anna Maria Bernardini De Pace – e Blasi. Per ora, insomma, sono solo schermaglie, gli interessi in gioco sono ben altri. E anche i legami da tutelare, e i diritti da rispettare, prima di tutti quello dei tre figli della coppia. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA