La confessione di Miram Leone: «Io bullizzata al liceo per le sopracciglia folte: mi chiamavano Elio e le storie tese»

Di Redazione / 03 Ottobre 2021
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Bella, bellissima, tanto da diventare Miss Italia. Brava, bravissima tanto da diventare una delle più famose attrici italiane. Eppure così fragile anche da diventare vittima di bullismo.  È quello che ha confessato l'attrice catanese Miriam Leone al Corriere della Sera in una intervista di Valerio Cappelli fatta in occasione della prima di MARILYN HA GLI OCCHI NERI di Simone Godano ieri sera al Bifest. Nel film – una produzione Groenlandia con Rai Cinema, in sala in 300 copie dal 14 ottobre con 0 – Miriam Leone è protagonista con Stefano Accorsi, una coppia improbabile e del tutto folle alle prese con un progetto impossibile. 

Ecco i personaggi. Clara (Leone) è una donna che mente continuamente, soprattutto a se stessa, per accettarsi e farsi accettare, in più patologicamente iperattiva e incapace di tenere a freno le pulsioni. Diego (Accorsi) invece è visibilmente disturbato, occupato da tic, difficoltà di linguaggio, scatti d’ira a cui si aggiungono un’ingombrante moglie, da cui si è separato, e una figlia adolescente alla quale non vuole rinunciare.

Ora i due si ritrovano in un Centro diurno per il rehab psichiatrico dove, molto lentamente, mettono insieme un progetto anche più folle di loro: gestire un ristorante con i colleghi del centro, un ristorante che, almeno inizialmente, c'è solo virtualmente sulla rete. Una struttura, come capita spesso nelle favole, che alla fine, nonostante tutto, funziona con grande successo. 

 

 

Nell'intervista al Corriere il giornalista ricorda all'attrice catanese  che anche lei aveva detto che, da ragazza, si sentiva diversa.

«Ti sembra di vivere una discesa agli inferi invece è un’ascesa – risponde Miram – . Era un modo di vedere le cose che dovevo capire. Per essere autentici bisogna conoscersi. La cosa bella del film è che, in questo processo, ognuno aiuta l’altro. Clara è mitomane per abbellire una realtà che la ferisce. Io mi sentivo diversa anche fisicamente, si rivolgevano a me come se fossi una straniera».

 

 

Il giornalista chiede: La prendevano in giro per le sopracciglia folte? «Eccome, al liceo mi dicevano che ero Elio delle Storie Tese – svela Miriam –  Oggi è divertente perché ho un’età. Ma perché me la dovrei prendere se sui social mi insulta, per dire, Giuseppino88? La facilità nel criticare il prossimo sono chiacchiere da bar che valgono zero. Le cose cambiano nei giovanissimi, vedo un’accettazione importante della diversità. Ci ho messo una vita ad accettare la mia faccia».

E giustamente l'interlocutore sottolinea: Detto da una Miss Italia…! «La gente mi vede bella e non riesco a capire – risponde l'attrice , prossima Eva Kant nell’atteso DIABOLIK dei Manetti Bros – . Non sono mai contenta del mio aspetto. Ma in questo film, io che non mi rivedo mai, mi sono emozionata a rivedere i cambi di registro in una stessa scena».

 

 

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Pubblicato da:
Alfredo Zermo
Tag: bullismo cinema follia miriam leone