Alla fine sarà festa, anche senza tutta la privacy che avrebbero desiderato, per Paola Turci e Francesca Pascale che sabato a Montalcino, in Toscana si uniranno civilmente davanti a sceltissimi amici, per poi festeggiare, nelle sale dello splendido castello di Velona, in Val d’Orcia. Ma già la notizia di queste nozze, che le spose avrebbero voluto tenere riservatissima, rivelata invece da un’indiscrezione di Leggo, sta diventando il vessillo della battaglia per i diritti civili, il ddl Zan, le rivendicazioni della comunità Lgbtq+. E sui social è un’esplosione di auguri. "Sono loro le Jodie Forster&Alexandra Hedison italiane», scrive entusiasta il periodico musicale Rolling Stone. Mai annunciata e mai smentita, come pure sta avvenendo in queste ore per le nozze, la relazione tra la cantante romana e l'ex fidanzata di Silvio Berlusconi, è diventata di dominio pubblico nell’agosto del 2020 quando il settimanale Oggi pubblicò le foto di un loro bacio scambiato a bordo di uno yacht nel mare del Cilento. Solo quattro mesi prima Francesca Pascale aveva ufficializzato la fine della sua storia con il leader di Forza Italia, che proprio qualche mese fa ha festeggiato le sue "non nozze" con Marta Fascina. Da allora solo rumors, o meglio pettegolezzi, come li ha definiti la Turci, che in trent'anni di carriera ha sempre gelosamente difeso la discrezione sulla sua vita privata.
«Avrei potuto mangiarci su quel pettegolezzo, invece ho rifiutato copertine, soldi. Il mio silenzio ha comunicato che non è necessario dire quello che sei», faceva notare solo qualche settimana fa e sempre al settimanale Oggi l'autrice di successi come «Fatti bella per te». Un anno fa, intervistata dal settimanale F, la Turci, con la stessa discrezione e determinazione di sempre, sottolineava di sentirsi libera di amare chi vuole: «Non ho nessuna intenzione di farmi influenzare dai giudizi degli altri e rinunciare ad avere le relazioni che voglio con le persone che scelgo», disse in quell'occasione, dove pure ammetteva di aver vissuto l'attenzione nei suoi confronti «come una sorta di accanimento». Una discrezione, la sua, condivisa da Francesca Pascale, che pure in questi anni si è tante volte esposta per la causa Lgbtq+ fino ad annunciare di volersi sbattezzare, come protesta contro l'omofobia della Chiesa, a polemizzare con Tajani sui temi della famiglia, a discutere con Berlusconi per la sua partecipazione al Gay Pride. Battaglie intraprese con coraggio già negli anni della relazione con Berlusconi, quando nel 2014 fondò l'associazione «I colori della libertà» contro la violenza sulle donne e pro Lgbtq+.
Tant'è, quella di sabato «sarà una cerimonia sobria», anticipa oggi al Corriere il sindaco pd di Montalcino Silvio Franceschelli, scelto dalla coppia per sancire l’unione civile. In queste ore a fare gli auguri alla coppia interviene anche il portavoce di Sentinelli, associazione milanese nata per difendere i valori della laicità, i diritti civili e Lgbtq+: "auguri a Francesca e Paola, ma non chiamatelo matrimonio» posta sui social insieme ad una foto della Turci commossa fino alle lacrime dopo una manifestazione a Milano per il ddl Zan, «Le parole sono importanti e lo sono anche per una notizia come questa. Non ci sarà nessun matrimonio sabato, perché tutto quello che questo Stato ci ha dato finora si chiama unione civile. Che è un’altra cosa. Una cosa che vale meno. Il matrimonio egualitario resta una battaglia dei Sentinelli e di tutta la comunità LGBT+. Resta un diritto da conquistare. Intanto auguri a Paola e Francesca».