Gallery
Zampognari radunati a Maletto: la tradizione si rinnova
Maletto (Catania) – In questi giorni di Novena capiterà sempre più spesso di incontrare in giro per la città etnea caratteristici personaggi con coppola, mantello, panciotto e gambali di pecora o capra, con in spalla uno strumento a fiato molto particolare: sono gli zampognari. Una tradizione antichissima, “che stava rischiando di scomparire – spiega Marco Mavica, zampognaro di Maletto, se pur ancora giovanissimo – a Catania ricevere la visita degli zampognari è sempre stata considerata una benedizione, una volta molto di più rispetto a oggi. Nelle case si facevano trovare con i presepi pronti, in attesa di ascoltare suoni che riconducono alla tradizione religiosa natalizia, in questo periodo, ma anche alla sicilianità. Canzoni semplici, che suonate con la zampogna e accompagnate dal tamburello e dal fiscaletto, restano impresse per sempre. La tradizione resiste, nonostante tutto e ancora oggi, adeguandoci agli orari di lavoro dei nostri “parrocchiani”, siamo in tanti a entrare nelle case di chi ci chiama anche all’alba o alla sera”.
Proprio a Maletto sabato scorso si è tenuto il 2° raduno degli zampognari, manifestazione voluta dall’amministrazione comunale e realizzata grazie alla collaborazione degli zampognari di Maletto, e non solo. Si sono quindi ritrovati una trentina di artisti della zampogna provenienti da Castelmola, Rometta, Adrano, Acireale, Tortorici e malettesi, per una “disfida” a suon di fiato che si è tenuta nella chiesa di Sant’Antonio da Padova. “Quest’anno – sottilinea Maria Foti, assessore comunale allo spettacolo -abbiamo dedicato il raduno alla memoria di padre Alfio Longhitano, non a caso. Lui era stato il promotore una decina di anni fa della “scuola delle ciaramelle”, proprio per non perdere una nostra precisa tradizione. Noi come amministrazione ci stiamo impegnando per riprendere la scuola, rilanciandola per attrarre sempre più giovani e “iniziarli” a una vera e propria arte”.
E le premesse ci sono tutte: al Raduno di Maletto infatti erano tanti i giovani zampognari presenti, anche l’adranita Alfio Pesce già protagonista nelle trasmissioni tv “La Corrida” e “I soliti ignoti”, senza dimenticare il giovanissimo Gabriele Caserta, solo 9 anni, che rappresenta la quarta generazione della famiglia malettese. Suo nonno, Antonino, la seconda generazione, pur non vedente è riuscito a dimostrare come si possa essere precisi e intensi grazie all’esperienza e alla passione. Tra i “vecchi” del mestiere erano presenti Pippo Carpita, uno degli ultimi costruttori dello strumento, che ci ha rivelato “ne riesco a realizzare una ventina l’anno, i prezzi oscillano tra i 700 e i 1200 euro per ogni zampogna”, e uno degli ormai rari istruttori, Ivan Calì che conferma “ora ho una decina di apprendisti, i più bravi ci impiegano un annetto a imparare, speriamo di coinvolgere presto anche bimbe e ragazze”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA