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Sant’Agata, il quartiere di San Giuseppe la Rena si organizza per celebrare la Patrona ai tempi del Covid
L’amarezza per una festa da vivere in modo diverso – quasi surreale – e la spiritualità dei devoti più intensa che mai. Un legame tra Sant’Agata al suo popolo che quest’anno corre sul filo del web e che, inevitabilmente, stravolge l’aspetto tradizionale della festa. Niente contatto ravvicinato con il busto reliquiario ma la voglia di dare comunque un segnale ben preciso.
«Stiamo vivendo una situazione che ci coglie totalmente impreparati – sottolinea la devota Marilisa Tornabene – interi quartieri comunque cercano di vestirsi a festa e soprattutto a San Giuseppe La Rena sui balconi si notano gli stendardi e le immagini dedicate a Lei. Non solo, alzando gli occhi verso il cielo è impossibile non notare “W Sant’Agata” che illumina la notte in tutta la zona».
Senza l’emergenza Covid, nei quartieri catanesi ci sarebbe già il fermento che solo questi giorni sanno dare: candelore in strada, capannelli di gente e ultimi ritocchi prima dell’intero abbraccio della città alla sua Patrona. «Tutti noi abbiamo una grossa responsabilità- prosegue Tornabene- dobbiamo fare del nostro meglio perché, anche se mancherà l’aspetto festivo di questa tre giorni agatina, l’aspetto spirituale è fondamentale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA