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Paternò come Manduria, branco di bulli prende di mira una donna fragile

Di Redazione |

PATERNO’ – Sempre più giovani e sempre più soli: i nuovi bulli sono adolescenti su cui pesa l’assenza dei genitori. Non aggrediscono per mimare quello che vedono nei videogiochi, ma piuttosto utilizzano la realtà digitale per sfogare la rabbia che hanno dentro. Una rabbia che in alcuni casi, come di recente a Manduria, prendono di mira chi è più fragile. Come la donna finita nel mirino di un gruppo di giovani a Paternò, il cui raid è stata immortalato in un video che ben presto ha fatto il giro del telefonini di Paternò ed è diventato virale, proprio come i video del pensionato di Manduria vessato addirittura fino alla morte. Qui ancora non siamo a questi livelli, ma spesso si comincia così.

A denunciare la vicenda è stato il presidente della Caritas vicariale, padre Nunzio Chirieleison. E qui c’è una differenza. Mentre a Manduria la Chiesa è stata accusata di aver ignorato il pensionato poi morto, a Paternò è proprio un prete ad attirare l’attenzione sul caso. E padre Chirieleison cita proprio il video  in cui si vede su una panchina, nei pressi della villa comunale, una signora seduta accanto a un uomo. La signora – ha detto il prete – «vive notoriamente in una situazione di degrado e di esclusione sociale». Alle spalle c’è l’autore del video che sa quello che sta per succedere: e infatti arriva uno scooter con dei ragazzi a bordo, passa accanto alla signora e le lancia addosso un secchio d’acqua con contorno di risate. 

Atto di bullismo da branco, come forse ce ne sono sempre stati, amplificato dal fatto che tutto è stato ripreso e dato in pasto alla rete, come se fosse qualcosa di cui andare fieri. Pure il sindaco di Paternò Nino Naso ha stigmatizzato l’accaduto. «Ho visto un video che racconta un atto di bullismo inqualificabile ai danni di una nostra concittadina – ha scritto ieri su Facebook – Questi atti non appartengono alla nostra Comunità. Confido tantissimo nell’azione delle nostre Forze dell’Ordine per individuare gli autori di questo ignobile gesto. A chi si è macchiato di questo atto inqualificabile dico solo: vergognatevi!».

La verità è che troppo spesso ci si nasconde dietro l’aggressività ai danni dei più fragili per mascherare la propria paura di sentirsi deboli.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA