I carabinieri di Palermo hanno arrestato tra Palermo, Carini, Belmonte Mezzagno e Lentini sette persone (tre in carcere e quattro ai domiciliari, e a un’ottava è stata notificata la sospensione dall’attività di raccolta del risparmio postale per dodici mesi) per associazione per delinquere che avrebbe truffato alle Poste almeno tre milioni di euro. Ad altre otto persone è stata notificata invece una informazione di garanzia.
Le indagini – condotte dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura di Palermo – hanno fatto emergere una truffa diffusa in tutto il territorio nazionale e che sarebbe durata dal 2010 fino al mese di luglio 2017, consistente nella clonazione e successiva liquidazione di Buoni Fruttiferi Postali con la complicità di dipendenti infedeli di Poste Italiane.
I primi indizi di reato sono emersi nel corso delle investigazioni per una serie di truffe ai danni dell’INPS (operazione Carambola) in cui erano già coinvolti due delle persone arrestate in questa inchiesta e che hanno già subito condanne in primo grado.
Una truffa che è stata poi riscontrata negli accertamenti condotti dagli ispettori dell’Ufficio Antifrode di Poste Italiane che hanno anche ipotizzato il coinvolgimento di impiegati infedeli delle Poste. Il gruppo comunicava con l’utilizzo di schede telefoniche “dedicate” e pochissimi incontri diretti.
Attraverso una attività di osservazione, controllo e pedinamento nonché con l’attento esame di tabulati di traffico telefonico e delle localizzazioni GPS di decine di schede telefoniche fittiziamente intestate, si è potuto procedere alle intercettazioni delle comunicazioni tra i truffatori, il cui linguaggio criptico è stato decodificato.
Il gruppo prima reperiva i moduli dei buoni postali in bianco o elaborava modelli da adattare, poi reperiva i dati relativi a buoni effettivamente emessi in favore di ignari risparmiatori da Poste Italiane, successivamente confezionava il titolo (fraudolento) con inserimento di quei dati, lo presentava per il rimborso, utilizzando “teste di legno” che si sostituivano all’effettivo titolare munite di documenti falsi e otteneva così la liquidazione del buono, mediante accredito su conto intestato allo stesso titolare effettivo ma gestito dal suo sostituto, per poi dirottare il profitto su altri conti oppure investendo in altri titoli di credito postale.
In carcere sono finiti Luigi, Filippo e Gabriele Allotta, rispettivamente di 38, 36 e 31 anni, tutti e tre di Belmonte Mezzagno; ai domiciliari sono finiti Adelfio De Luca, di 44 anni, di Lentini, Roberto Cellura di 51 anni di Palermo, Gianfranco Morena di 44 anni, di Palermo. Sospensione della attività di raccolta del risparmio postale per Maurizio La Venia, 54 anni di Palermo.