Operazione Scirocco, come funzionava la frode sui carburanti e i distributori sequestrati

Di Redazione / 20 Gennaio 2020
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Ventitré indagati: 10 in carcere, cinque agli arresti domiciliari e otto misure interdittive con estorsioni, ricostruzione dell’organico e delle dinamiche all’interno del clan Mezzei e anche una “frode carosello all’Iva” con l’emissione di false fatture per oltre 100 milioni di euro che avrebbero fruttato un utile di 8,8 milioni. Questi i particolari dell’inchiesta “Scirocco” di carabinieri e guardia di finanza di Catania, coordinati dalla Dda etnea. Le indagini sono state avviate nel settembre del 2016 per monitorare le attività della “famiglia” Mazzei e, in particolare, del suo componente di spicco, Angelo Privitera, detto “Scirocco”.

Vi sono anche costosi orologi d’oro, brillanti ed un ingente somma di denaro contante tra i beni sequestrati durante l’operazione.
Oltre ai circa 20 milioni di beni sequestrati per sproporzione e perché ritenuti di provenienza illecita 50 mila euro, sono stati sequestrati in casa dell’amministratore della “Lubricarbo Srl” Sergio Leonardi, di 42 anni – tra gli arrestati – circa 50 mila euro, orologi Rolex ed Audemars Piguet e brillanti il cui valore è ancora da stimare. In ognuna delle tasche dei suoi abiti gli investigatori hanno trovato mille euro in contanti.

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Tag: carburanti clan mazzei frode carosello dell'iva mafia operazione scirocco