La nuova imprenditoria sta cambiando il Mezzogiorno nonostante il 34% della popolazione contribuisca al Pil nazionale per il 22%.
La storia di Netith, il Digital Innovation Hub con sede a Paternò, fondata nel 2017 dalla famiglia Di Bella, racconta un Mezzogiorno che non ti aspetti, fatto di visione, sano pragmatismo, spirito di gruppo. Un Mezzogiorno insomma che smette i panni della comparsa, per indossare quelli del protagonista e che comincia ad offrire ai suoi giovani talenti una prospettiva concreta di crescita e occupazione per restare e non lasciare la propria terra e valorizzare le proprie qualità.
La reunion del team della società, che ritorna dopo la parentesi della pandemia da Covid-19, che si è svolta al Grand Hotel Villa Itria di Viagrande, coordinata dalla giornalista Mary Sottile, è servita a illustrare come il management e i dipendenti siano riusciti insieme a superare le sfide della crescita e a immaginare un futuro ambizioso e traguardi importanti sia pure in un contesto sfidante caratterizzato da cambiamenti epocali.
«È in corso un’evoluzione verso un modello di società che pone al centro il benessere dell’individuo e il Pnrr ha definito le linee evolutive verso cui il sistema Paese deve tendere e le cui azioni, condivise a livello europeo, sono connesse a tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale», ha detto nell’intervento introduttivo Franz Di Bella, presidente e ad di Netith, alla presenza, tra gli altri, del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, del sindaco di Catania, Enrico Trantino, di quello di Paternò, Nino Naso, mentre il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, hanno indirizzato un video messaggio.
Di Bella ha sottolineato con enfasi che «Netith porta avanti una progettualità sana e ambiziosa, cosciente che la sfida si vince sul terreno della competizione innovativa» e ha ricordato con orgoglio interrotto dagli scroscianti applausi dei dipendenti e dei collaboratori intervenuti all’evento, i risultati fin qui conseguiti. «Abbiamo un sito produttivo totalmente autosufficiente, due progetti di ricerca e sviluppo, 5 sedi in Italia, un team eccezionale, vero patrimonio aziendale, 1.000 persone coinvolte e grandi clienti nazionali e internazionali». Le imprese del Sud, ricorda Di Bella, hanno bisogno di «interventi immediati sui temi assai complessi che occupano il nostro presente e che generano pressione finanziaria insostenibile, legata agli interessi bancari e alla crisi energetica».
Temi sui quali l’attenzione resta alta. Come hanno testimoniato i deputati Francesco Ciancitto (FdI), Anthony Barbagallo (Pd), Salvo Pampillonia (responsabile imprese ed enti di Banca Popolare S. Angelo) e Sebastiano Sartorio (direttore di Area impresa Sicilia di Intesa San Paolo), nella tavola rotonda moderata dal direttore de “La Sicilia”, Antonello Piraneo. Di Bella ha chesto la conferma definitiva e non più congiunturale, del taglio del cuneo fiscale, la decontribuzione con risorse più congrue e maggiore durata per le imprese del Sud che assumono, e infine la riduzione drastica dell’aliquota Irap per le aziende ad alta occupazione.