NEW YORK – Lady Gaga si è fatta in quattro per il gala del Met; Katy Perry è diventata un lampadario di Moschino; Jared Leto in Gucci cardinalizio ha portato sotto braccio una replica della sua testa come sulla passerella autunno 2018 di Alessandro Michele. L’identità di genere è fluida sul tappeto rosa del gala in onore di «Camp: Notes on Fashion», l’ultima mostra del Costume Institute, dipartimento del Metropolitan Museum (Met), che raccoglie da trent’anni i migliori pezzi di moda al mondo: Thom Browne ha addirittura vestito l’attrice di «Atlanta» Zazie Beetz in un abito da matrimonio maschile e femminile.
Quasi una sfida a chi si veste più strano, ma tra tanto artificio e moda sopra le righe Anna Wintour non si è smentita per l’eleganza. La direttrice di Vogue che da un ventennio è madrina della serata è stata tra le prime ad arrivare, accompagnata dalla figlia Bee Carrozzini: indosso, un abito couture con cappa di milioni di piume, l’ultimo disegnato per lei da Karl Lagerfeld prima di morire.
«Studiata trivialità» era l’indicazione stampata sull’invito arrivato a 600 vip: sui gradini del Met, Lady Gaga si è sfilata tre outfit disegnati per lei da Brandon Maxwell per restare alla fine in reggiseno e mutandine, calze a rete e stivali con la zeppa – nero e rosa confetto il colore delle quattro «mise» intonate alla scenografia della serata. Complice la sponsorizzazione di Gucci, la mostra ispirata al saggio di Susan Sontag «Notes on Camp» resterà aperta per tre mesi a partire dal 9 maggio e l’idea era di interpretare la «libertà di vestirsi», come ha detto Michele, il direttore creativo di Gucci arrivato con Harry Styles in camicia trasparente Gucci «pussy bow», mentre un’altra madrina del gala, la tennista Serena Williams, ha optato per un Versace floreale e le high tops Nike giallo neon.
Janelle Monae ha collaborato con Christian Siriano per un abito couture ispirato a Picasso (sul seno un occhio che si muove, un cappello sopra un cappello in testa). Pierpaolo Piccioli di Valentino ha sfilato con Naomi Campbell e Julianne Moore; Jeremy Scott di Moschino era accompagnato da Gwen Stefani.
Giallo Sara Jessica Parker: «Stasera vado all’estero», si è giustificata la diva di «Sex and the City» su Instagram per l’assenza da quello che sarebbe stato il suo undicesimo Met Gala. Camp è una estetica sopra le righe, hanno appreso i vip visitando la mostra organizzata da Andrew Bolton, e nessuno ha interpretato meglio il tema di Billy Porter che, come un faraone, si è fatto portare in lettiga da sei uomini a torso nudo con pantaloni dorati, lui vestito come un dio del sole dell’antico Egitto con tanto di ali, copricapo in oro a 24 carati, scarpe di Giuseppe Zanotti in foglia d’oro e gioielli di Andreoli e Oscar Heyman. «Camp» al cubo, dopo lo smoking con la gonna diventato virale sul red carpet degli Oscar.