Una sala piena, tifo quasi da stadio e standing ovation ad ogni intervento. Catania tiene a battesimo “Italia Viva” di Matteo Renzi dopo la “Leopolda”. Presenti simpatizzanti provenienti da ogni parte della Sicilia e non solo. “Un naturale percorso- dicono gli organizzatori- dei renziani post Pd.
“Quando si parte c’è sempre un po’ di emozione e noi abbiamo sentito tremare i polsi quando abbiamo preso questa decisione, ovvero scegliere di mollare gli ormeggi” dirà Renzi nel corso del suo intervento. “Chi pensa che lo abbiamo fatto per esigenza di ambizione personale non ha capito niente. Mi ritengo un ragazzo fortunato perché ho già avuto modo di servire il mio paese, anche con incarichi di grande prestigio, ed oggi mi vengono in mente i sei miliardi di euro che abbiamo messo a disposizione per questa terra. Fondi che sono rimasti nei documenti dei patti territoriali e non sono mai stati spesi. Adesso chiediamo al Presidente Musumeci, a cui auguriamo buon lavoro (anche se non lo abbiamo votato), di utilizzare queste risorse. E’ impensabile- continua il leader di Italia Viva- che le fogne, i depuratori, le infrastrutture, i treni non riescano a fare quel salto di qualità in Sicilia”.
Accanto a lui Nicola D’Agostino- che aprirà la convention-, Giovanni Cafeo, Edy Tamaio, Davide Faraone, Ettore Rosato, il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, Valeria Sudano e Luca Sammartino. “ Se non riparte il mezzogiorno, non riparte l’Italia- spiegherà il Ministro sul palco- per distruggere il nostro paese basta non decidere e non rendere chiaro al popolo quale sia la tua missione. Noi vogliamo costruire partendo dall’entusiasmo di gente come voi ed a manifestare le nostre idee con la determinazione che ci contraddistingue. Con questa forza elettorale potremo fare prevalere i temi del Sud e del resto d’Italia con le sue ricorse e potenzialità”. Legislatura di transizione ed emigrazione dal Meridione verso il resto d’Europa in primo piano alle Ciminiere.
“I piccoli e medi comuni della nostra terra lentamente si svuotano- ribadisce il deputato all’Ars Luca Sammartino- da qui dobbiamo partire per affrontare il problema di tanti ragazzi che, completati gli studi vanno via, perché non trovano opportunità adeguate a loro. Dobbiamo lavorare per farli ritornare in Sicilia perché, senza il Mezzogiorno al centro di tutto, la nostra economia non cambierà mai. Occorre- continua Sammartino- avere il coraggio di guardare indietro e di non girare la testa dall’altra parte di fronte ai problemi. Senza coraggio non si va lontano e non si fanno scelte”.
(il video di Davide Anastasi)