L’ultima inchiesta antimafia a Palermo conferma il controllo capillare che il clan esercita sul quartiere Borgo Vecchio, storicamente una tra le più importanti e potenti consorterie del panorama mafioso siciliano. La presenza opprimente dei boss arrivava a condizionare perfino l’organizzazione delle feste rionali, dove i mafiosi imponevano i cantanti neomelodici a loro più vicini. Come Niko Pandetta, finito nelle polemiche per le sue dediche dal palco ai padrini, al 41 bis, a cui Juri Ingarao, nipote del capomafia Angelo Monti, consigliava di tatuarsi Falcone e Borsellino addosso per ripulirsi l’immagine dopo le difficoltà legate alle sue discusse esternazioni sulla mafia.