E’ tornato anche a Catania il “Gay Pride” che ieri pomeriggio ha visto sfilare per le vie del centro, con partenza da piazza Cavour e arrivo in piazza Teatro Massimo passando per via Etnea, migliaia di testimonial che tra piume, trucchi, abbigliamento stravagante e bandiere a strisce arcobaleno si battono per un tema serio, tutt’oggi ostacolato da mille barriere culturali e mentali che non riesce a superare.
Il tema di quest’anno, in linea con la più attuale cronaca, è l’accoglienza in favore dei migranti: “Mare Umanità Resistenza” è infatti il titolo che il “Gay Pride” si è intestato, affinché il Governo e la politica in generale ritrovino quell’umanità perduta.
Portavoce del “Catania Gay Pride 2018” é Armando Caravini, presidente di Arcigay Siracusa: «Mai come quest’anno il tema è stato azzeccato, nato dalla sinergia tra gli Arcigay di Siracusa e Catania, ancora prima della nascita di questo Governo e quindi dei fatti attuali. “Mare” perché sia Siracusa che Catania sono due città della costa, città d’accoglienza che non dimenticano come molti di questi politici dicono “prima gli italiani” quando proprio molti di noi siciliani siamo costretti ad emigrare per trovare lavoro. “Umanità” perché ciò che sta mancando in questo periodo è proprio l’umanità nelle persone e “Resistenza” perché questo Governo sta seguendo una strada troppo autoritaria che parla alla pancia e non al cervello delle persone. Il fatto che dall’inizio di questo corteo siamo già tantissimi, significa che questo tema è molto sentito e noi siamo orgogliosi di metterci la faccia per quelle persone che scappano dalla guerra e dalla fame, perché in primis dobbiamo difendere i diritti civili, umani e sociali».