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Coronavirus, ecco come una maschera da Snorkeling diventa mascherina di terapia intensiva
«La trasformazione di una maschera da snorkeling, commercializzata da una nota azienda di articoli sportivi, in una maschera C-PAP ospedaliera per terapia subintensiva sarà testata oggi stesso dal Policlinico».
Lo ha detto il Rettore di Messina prof. Salvatore Cuzzocrea presentando una ricerca dell’Università di Messina che potrebbe aiutare molto il personale sanitario in questo complicato momento per proteggersi da eventuali contagi. «Si tratta – ha detto Cuzzocrea – del terzo segno tangibile, dopo la produzione del gel disinfettante e l’apertura di uno sportello di ascolto psicologico, frutto del lavoro delle eccellenze del nostro Ateneo. Ringrazio il Dipartimento di Ingegneria per quanto è riuscito a produrre in pochissime ore, a dimostrazione del fatto che siamo vigili e che il nostro impegno è costante».
«E’ una rete formata dalle competenze nella stampa 3D, presenti al Dipartimento di Ingegneria e presso l’azienda Irritec di Capo d’Orlando (con la collaborazione dell’ing. Sveva Arcovito di Sicindustria) – spiega il rettore – che sta realizzando la trasformazione della maschera da snorkeling in una maschera C-PAP ospedaliera per terapia subintensiva. Prendendo spunto dall’idea sviluppata dall’ing. Cristian Fracassi di Isinnova – che ha messo a disposizione i disegni gratuitamente – studiosi e ricercatori del Dipartimento di Ingegneria, coordinati dal Direttore del Dipartimento prof.ssa Candida Milone, hanno messo a punto la stampa del componente, prototipo per il raccordo della maschera al respiratore e realizzato il dispositivo». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA