Catania – “Mai più un altro Palazzo di cemento”. Associazioni, sigle sindacali e semplici cittadini oggi in sit-in per chiedere il completamento dei lavori di quella che una volta era una delle più grandi ferite aperte della città di Catania. Quell’edificio, nel quartiere di Librino, che per troppo tempo ha rappresentato una terra di illegalità dove i liquami fognari si mischiavano alle montagne di spazzatura. “Servono tante case per poter dare un tetto e una sicurezza a moltissime famiglie – spiega Giusy Milazzo, segretaria generale del Sunia – abbiamo la possibilità di rendere il Palazzo di Cemento un simbolo di decoro e rilancio. Sfortunatamente la data del suo completamento si allontana sempre di più e questo rappresenta un danno per le famiglie assegnatarie che oggi sono qui con noi a protestare”. Oltre all’edificio, le associazioni del quartiere di Librino chiedono il recupero delle due torri del viale San Teodoro e non solo.
“Il rischio è che si faccia un enorme passo indietro e che il palazzo di cemento possa essere occupato di nuovo in modo assolutamente illegale- afferma la responsabile della rete di associazioni “Piattaforma per Librino” Sara Fagone – in questo quartiere ci sono troppe opere incompiute che vanno assolutamente ultimate. Occorre un piano di sviluppo in cui inserire pure il campo del Pala SanTeodoro e le spine verdi”.
Video di Davide Anastasi