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Catania, sfregio alle Aristogatte: derubati i mici
Derubati i mici senza famiglia delle Aristogatte. Il furto è avvenuto nel rifugio di villa Curia, dove le volontarie dell’associazione si prendono cura di gatti abbandonati e randagi, e ha causato un danno che si può quantificare in circa 1.500 euro, una cifra pesantissima per un’associazione di volontariato.
«Sabato – racconta la fondatrice dell’associazione, Vera Russo – abbiamo avuto questa bruttissima sorpresa. È stato un momento tragico, abbiamo trovato tutto il rifugio a soqquadro. I ladri hanno rubato tutto».
Le porte del rifugio erano spalancate e alcuni dei circa 40 gatti in questo momento ospitati nella struttura erano usciti: in particolare, erano scappati i gatti che si trovavano in una stanza dove vengono tenuti i mici con esigenze particolari (uno operato al femore, una che non socializza, un’altra selvatica uscita da un’altra stanza quando i ladri sono entrati). Fortunatamente tutti i gatti sono stati recuperati, ma «i ladri si sono portati via tutto quello che hanno trovato: i gabbioni di acciaio (molto voluminosi e pesanti) che utilizziamo quando ricoveriamo i gatti, i trasportini (ce ne erano anche nuovi, comprati in occasione di un’offerta), tre gabbie trappola che utilizziamo per prendere i gatti selvatici per la sterilizzazione». La cosa più grave, tuttavia, è che è stata totalmente svuotata la farmacia: spariti vermifughi, antiparassitari, antibiotici, cortisonici, antimicotici. «Tutti farmaci dai costi elevati, ai quali si aggiungono quelli, spesso ancora più costosi, che usiamo per curare patologie specifiche. I ladri si sono poi portati via anche tutti i croccantini e il cibo umido che avevamo. Tra l’altro, avevamo rifornito la farmacia e comprato i croccantini appena due giorni prima. Si sono portati persino le scope già utilizzate: a noi hanno fatto un danno enorme perché ricomprarle costa, loro cosa se ne fanno?».
Accorato l’appello che lancia Vera Russo: «Non abbiamo mai chiesto nulla, ma ora ci troviamo in una situazione difficile. Da un giorno all’altro, ci siamo ritrovate senza cibo e medicinali per i gatti. Sulla nostra pagina Facebook (Le Aristogatte onlus, sul post eventi in programma “Dateci una zampa: aiuti per i mici Le Aristogatte onlus”), c’è l’elenco di tutto ciò che ci serve (cibo, lettiere, palette per lettiere, rulli di carta, scope, detersivi, candeggina, antiparassitari, farmaci, vitamine, ciotole, trasportini, gabbioni, gabbie trappola) e delle marche degli alimenti che utilizziamo, perché se cambiano improvvisamente tipologia di cibo, i mici rischiano la diarrea. Chi volesse fare donazioni in denaro, può farlo tramite PostePay, PayPal (per avere i dati, l’associazione si può contattare all’indirizzo di posta elettronica learistogatte2012@gmail.com) o con bonifico bancario (Iban: IT2500200816945000102293288 intestato a “Associazione Le Aristogatte”). Per donazioni si può andare anche in alcuni negozi che ci supportano: Nanuk e Code Felici Center a Catania oppure Code felici e Agrizoo a Gravina. Col tempo ricompreremo tutto, ma nell’immediatezza siamo scoperte».
Questo furto fa posare nuovamente i riflettori sulla situazione del rifugio felino di Villa Curia: locali – quelli della casa del custode – concessi all’associazione dal Comune di Catania nel 2012, che non sono a norma e sono senza corrente elettrica, «il che, oltre che mettere a rischio le volontarie che a volte dobbiamo accedere al rifugio anche di sera tardi per curare i gatti, impedisce di installare impianti di sicurezza o telecamere. E ora, con la porta scassinata, le ragazze hanno ancora più paura».
Occorre ricordare che in realtà i locali della casa del custode di villa Curia – da dove peraltro c’è chi vorrebbe mandare via l’associazione – dovevano essere soltanto una sistemazione provvisoria, ma in Italia nulla è più definitivo di ciò che è temporaneo: «Abbiamo fatto più volte – sottolinea Vera Russo – richiesta per avere locali dove vogliamo realizzare un rifugio sanitario per gatti (peraltro obbligo di legge per il Comune), con annesso gattile, tutto a norma. Peraltro, se qualcuno (il Comune o anche un privato) ci desse una struttura, un terreno, un edificio, ovviamente in zone facilmente raggiungibili, siamo disposte a realizzare il rifugio a norma a spese nostre. Agli uffici competenti ho già presentato circa 2 anni fa il progetto su villa Curia, la cui casa del custode, che non ha alcun interesse storico, potrebbe essere facilmente separata, anche con una entrata a parte, dalla villa che riveste invece interesse pubblico. Abbiamo indicato altre strutture, ce sono di libere che stanno andando in rovina nelle zone che a noi interessano, ad esempio vicino Nesima dove c’è l’Asp veterinaria dove andiamo continuamente. Come l’isola ecologica, mai entrata in funzione e sempre più degradata: ma ce l’hanno negata perché la destinazione d’uso era diversa».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA