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Catania, a Librino e a Nesima scorrono fiumi di fogna

Di Redazione |

Catania – A Librino e a Nesima la sopportazione è al limite, una situazione che deve far indignare l’opinione pubblica: in entrambi i quartieri si stanno vivendo ore di disperazione per l’aggravarsi progressivo della situazione igienico sanitaria dovuto alla presenza di vere e proprie fogne a cielo aperto, presenti da oltre un anno e sempre ignorate dalle amministrazioni comunali, sia quella precedente che quella attuale. Il problema coinvolge oltre 300 famiglie. “O intervengono subito o finisce tutto in Procura”, è deciso Alfio Allegra, presidente VI circoscrizione; “il titolare della pubblica incolumità, il sindaco Pogliese, dov’è? – incalza Maurizio Zarbo, presidente commissione Ecologia della V circoscrizione – forse lui e l’assessore all’Ecologia Cantarella sono già in campagna elettorale per le elezioni europee?”.

Il picco della beffa è stato raggiunto l’altro ieri in viale Bummacaro 16, “quando – ci dice una residente esasperata – abbiamo assistito ad un’ispezione beffa di tecnici dell’Asp. Erano in 4 in una macchina, uno è sceso e ha scattato qualche foto. È subito tornato a bordo esclamando: ma qui non si può attraversare a piedi, riferendosi al fiume di fogna che abbiamo sotto casa e parte da diversi garage. Come se noi non avessimo bambini che ogni giorno vivono questa situazione, noi stessi, i nostri anziani. Cosa aspettano a dichiarare l’emergenza e intervenire? In casa abbiamo i sanitari inutilizzabili, siamo disperati, mi creda. Come si può permettere che si arrivi a questa situazione nel 2019?”.

Da entrambe i quartieri sono partite le dovute segnalazioni all’Asp con annessa documentazione fotografica, la Commissione consiliare Igiene e Sanità presieduta da Sara Pettinato, in assenza di sopralluoghi decisivi dell’Asp provvederà a effettuarne una in autonomia, “anche noi possiamo dichiarare lo stato di emergenza – afferma la Pettinato – solo così il Sindaco potrà emanare l’ordinanza per permettere al Comune di intervenire”. “Una volta acclarata l’emergenza – precisa l’assessore Fabio Cantarella – potremo intervenire con l’espurgo, ma ogni inquilino dovrà pagare la sua quota parte per il servizio, deve essere chiaro”. Una condizione giusta, ma si faccia presto, prima che qualcuno possa rimetterci la salute. Allora si il prezzo sarà troppo alto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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