Camilleri, folla al cimitero Acattolico di Roma per portare l’ultimo saluto al Maestro

Di Redazione / 18 Luglio 2019

Un tappeto di fiori, ma soprattutto tanti messaggi scritti per esprimere quel dolore e quella vicinanza che si mostrano quando a mancare è una persona di famiglia: sulla tomba di Andrea Camilleri, sotto l’Angelo della Resurrezione nel Cimitero Acattolico di Roma, c’è il segno del grande affetto popolare che circondava la figura del grande scrittore. Centinaia le persone silenziose e alcune con un fiore in mano, fatte entrare a scaglioni, che già prima delle 15 sono giunte a dare l’ultimo saluto allo scrittore morto ieri all’Ospedale Santo Spirito. Nel lungo fiume di gente presente al cimitero anche personaggi delle istituzioni, tra cui il ministro Alberto Bonisoli, la parlamentare Laura Boldrini e il sindaco Virginia Raggi.

Anche tanti amici, scrittori, in fila per salutare lo scrittore siciliano. Tra loro Nicola Lagioia, scrittore e direttore del salone del libro di Torino: “è diventato lo scrittore italiano più famoso al mondo inventandosi una lingua con una capacità di scrittura incredibile, e poi era un uomo di infinita generosità. Mi ricordo che è stato uno dei primi a sostenerci quando abbiamo occupato il teatro Valle”.

Anche Luca Zingaretti, che da anni dà il volto al commissario Montalbano, ha voluto portare il proprio saluto all’amico e maestro Andrea Camilleri, sepolto nel Cimitero Acattolico di Roma. Occhiali scuri, volto palesemente triste, l’attore, che per raggiungere il cimitero con alcuni colleghi ha lasciato il set dove proprio in questi giorni si sta girando la serie, non ha voluto rilasciare dichiarazioni: ha salutato e abbracciato Andreina, la figlia di Camilleri, fermandosi pochi minuti a parlare con lei e con il sindaco di Porto Empedocle, cittadina natale dello scrittore, Ida Carmina.

«Mi manca», ha detto il ministro della cultura Alberto Bonisoli, «sapere che non c’è più non è una bella sensazione. Sto discutendo con il sindaco di Porto Empedocle che cosa fare per il 6 settembre (data di nascita di Camilleri, ndr) perché manca l’intellettuale, la persona libera e che non te lo mandava a dire, quello che ti diceva cose che ti piacevano e che non ti piacevano, ma quando parlava aveva una rettitudine morale che non è così comune trovare». «Camilleri riusciva a parlare con un codice comunicativo che superava le differenze di educazione, di ceto e geografiche», ha aggiunto, «Non sono siciliano ma mi arrivava un messaggio molto forte sia nei romanzi sia quando si esprimeva su temi di quotidianità. Oggi però è la giornata in cui lo dobbiamo ricordare in silenzio».

La sindaca Virginia Raggi ha detto invece che il Comune sta valutando l’idea di concedere a Camilleri la cittadinanza onoraria di Roma. «Credo possa essere una buona idea, Camilleri”amava Roma e Roma lo amava. Credo che anche il fatto di voler rimanere qui fosse un atto d’amore nei confronti di questa città»

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