ROMA – L’Ungheria chiude le porte ai migranti economici e impone una stretta sulle richieste di asilo modificando la Costituzione. In più, il Parlamento approva la cosiddetta legge ‘Stop Soros’ che prevede il carcere fino a un anno per chi aiuta rifugiati e richiedenti asilo. Così una delle principali promesse elettorali di Viktor Orban, il premier nazionalpopulista al suo terzo mandato consecutivo, diventa realtà.
E la novità blinda di fatto il suo ‘no’ alle quote obbligatorie sui migranti che vorrebbe imporre Bruxelles. L’emendamento alla Costituzione è passato con 159 sì e 15 contrari. Nel testo si legge che “collocare cittadini stranieri sul territorio del Paese è vietato, salva l’autorizzazione del Parlamento”. Una scelta che poteva contare sulla maggioranza di 2/3 ottenuta dal partito di Orban alle ultime elezioni, utile anche per cambiare la Costituzione senza troppi problemi, e portata avanti nonostante gli avvertimenti dei principali giuristi costituzionalisti: il diritto internazionale prevale su quello nazionale, anche se inserito nella carta costituzionale, hanno ammonito.