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Siria: De Mistura, i garanti di Astana facciano la loro parte

Di Redazione |

BRUXELLES – “C’è un lavoro che i tre garanti del processo di Astana (Turchia, Russia ed Iran, ndr) devono fare e che dicono di stare facendo per ridurre la tensione” in Siria, “ma non lo stanno facendo”. Così l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Staffan de Mistura in conferenza stampa con l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini oggi a Bruxelles alla prima giornata della seconda Conferenza sul Futuro della Siria e della regione. “Ognuno fa il proprio lavoro e chiedere all’Onu o all’Ue di fare un miracolo, quando i grandi attori non stanno facendo la loro parte, è chiedere troppo. Quindi chiediamo a loro che facciano la loro parte”, ha aggiunto De Mistura.

 

“E’ vitale che venga garantita la cessazione delle ostilità in Siria, in particolare per garantire l’accesso degli aiuti umanitari. I tre garanti del processo di Astana hanno una responsabilità e un interesse nel mantenere che la situazione militare in Siria si calmi, che avvenga la cessazione delle ostilità”, ha detto l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini durante la conferenza stampa. “Una maggiore azione militare non apre la strada ad una soluzione politica, e noi abbiamo bisogno che le armi tacciano per questioni sia umanitarie sia politiche”, ha aggiunto Mogherini. “Il messaggio come Ue e Onu che vogliamo inviare oggi ai rappresentanti della società civile siriana riuniti qui a Bruxelles è che la Siria non è uno scacchiere, non è un gioco geopolitico, la Siria appartiene ai siriani e sono loro che devono decidere del futuro del loro Paese”, ha proseguito l’Alto rappresentante Ue. “In questo momento particolare che non sembra particolarmente incoraggiante, con l’escalation militare che rischia di diffondersi, il ruolo dei siriani, uomini e donne, conta più di tutti. E’ per loro che è stata organizzata la conferenza con l’obiettivo di dare loro sostegno politico e finanziario”. Mogherini ha poi ribadito che per la Siria è necessaria “una soluzione politica e non militare”, aggiungendo che “il lavoro con i rappresentanti della società civile è centrale per l’Ue, sia in Siria che nella regione”.

 

Sui rifugiati siriani “dobbiamo essere chiari: stiamo assistendo ad uno dei più grandi fallimenti politici dalla Seconda Guerra Mondiale”, ha detto l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, intervenendo alla conferenza. “Ed è importante in questo contesto di continuo fallimento cercare di fare del nostro meglio e aiutare queste persone e quelle che stanno soffrendo a essere più forti ed in buona salute, questo deve essere il cuore delle nostre discussioni per aiutare questa conferenza a mobilitare risorse e contributi”, ha aggiunto Grandi sostenendo che “in questo contesto “le ong e la società civile stanno giocando un ruolo importante”.

 

“Sfortunatamente dopo sette anni di guerra la situazione umanitaria è peggiorata, proteggere i rifugiati e i civili in Siria e nella regione è di primaria importanza”, ha detto il commissario per gli aiuti umanitari e gestione delle crisi, Christos Stylianides, nel suo intervento. “Le cifre sono preoccupanti, si tratta di una vera e propria tragedia umanitaria e umana. In Siria continuano ad esserci delle zone di conflitto attivo e campi di battaglia urbani, con vittime civili”, ha aggiunto il Commissario. Stylianides su Twitter ha poi sottolineato che “gli attacchi deliberati contro gli operatori umanitari e i civili vulnerabili sono una vergognosa realtà che noi non potremo mai accettare”.

 

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