BRUXELLES – Il sindacato europeo si sta preparando a combattere “la madre di tutte le battaglie”, quella sulla gig economy, ovvero l’economia basata su lavoretti saltuari, senza contratto e non garantiti. Lo ha detto il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (Etuc) Luca Visentini intervenendo alla conferenza di tre giorni dedicata al “mondo del lavoro in transizione”, che si apre oggi a Bruxelles, in occasione della quale il centro studi dell’organizzazione ha pubblicato uno studio dall’eloquente titolo “Sopravviveranno i sindacati nell’economia delle piattaforme?”.
“In Svezia – ha annunciato – i sindacati hanno raccolto 120 mila nuove iscrizioni in tre anni tra i lavoratori delle piattaforme e abbiamo messo in piedi un gruppo di lavoro con il quale cerchiamo di estendere questa esperienza a vari Paesi”. Il successo dell’iniziativa, ha continuato, dipenderà molto anche dallo scontro in corso su una direttiva allo studio dedicata alle “condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili”, che definisce una serie di diritti certi e omogenei dei lavoratori in tutta Europa. Il sindacato preme per includere nel testo una definizione di lavoratore che comprenda anche gli autonomi. Dello stesso parere è la Commissione, ma “alcuni Stati membri, a partire dalla Germania, vogliono cancellarla”.