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Roma nel mirino di Bruxelles: “La Rai sia più indipendente”
BRUXELLES, 05 LUG – “I media di servizio pubblico svolgono un ruolo importante nel panorama mediatico italiano “. Lo riporta il rapporto sullo Stato di diritto presentato dalla Commissione Europea. “Il governo – prosegue il rapporto – ha adottato misure per sostenere i media in difficoltà economica, ma sono necessari interventi più strutturali per promuovere il pluralismo dei media”.”Non ci sono stati sviluppi per quanto riguarda il quadro legislativo che regola la governance e il sistema di finanziamento del servizio pubblico RAI-Radiotelevisione Italiana,, come indicato nel Rapporto sullo Stato di diritto 2022 e nel media report del 2023, di una riforma che consenta alla Rai di essere meglio equipaggiata rispetto ai rischi di influenza politica e finanziaria”, si legge ancora. “Dopo la crisi Covid-19, gli indicatori di sostenibilità economica sono migliorati e i ricavi dei media tradizionali hanno iniziato a crescere, tuttavia, la ripresa del settore dei media è più lenta rispetto a quella dell’economia generale e non ha invertito il declino strutturale del settore, in particolare per quanto riguarda la stampa, dove le parti interessate temono una recrudescenza della disoccupazione: è necessario, come indicato anche da diverse parti interessate, un maggior numero d’interventi strutturali, concepiti presso i media di grandi e medie dimensioni e garantire una distribuzione più equa delle risorse ai media senza scopo di lucro, piccoli o locali, al fine di sostenere meglio l’industria dell’informazione regionale e locale, dove i giornalisti sono più vulnerabili e gli effetti della crisi economica hanno un impatto più grave sulla libertà e sul pluralismo dei media”.Bruxelles chiede anche all’Italia nel rapporto di “proseguire il processo legislativo , la protezione del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, tenendo conto degli standard europei sulla protezione dei giornalisti”. Inoltre è necessario “proseguire gli sforzi per creare un’istituzione nazionale per i diritti umani, tenendo conto dei Principi di Parigi delle Nazioni Unite”.