BRUXELLES – L’Italia “è uno dei Paesi più aperti alla cooperazione con altri Paesi” e la Commissione Ue ha approvato oggi di assistenza tecnica per l’attuazione delle riforme previste anche nel Pnrr. Lo ha annunciato la commissaria Ue per la Coesione, Elisa Ferreira. “Con diversi governi, prima con il ministro Provenzano, poi con la ministra Carfagna, ora con il ministro Fitto, abbiamo avviato un percorso per rinforzare la pubblica amministrazione, soprattutto nelle regioni più fragili”, ha evidenziato Ferreira, ricordando l’ok contenuto nell’accordo di partenariato a “fondi diretti per migliorare la capacità amministrativa”.Bruxelles ha approvato 151 progetti, di cui 14 in Italia, nell’ambito dello, il programma Ue che fornisce agli Stati membri assistenza su misura per attuare riforme. I 151 progetti sosterranno le autorità nazionali e regionali su oltre 320 schemi di riforma. Lo Sst “è uno strumento relativamente nuovo, al terzo anno di attività, non porta fondi alle amministrazioni ma le aiuta con expertise, conoscenza, abilità di lavorare”, spiega all’ANSA Mario Nava, Direttore generale della Direzione generale Reform della Commissione europea. L’attivazione dello strumento segue una domanda diretta di assistenza delle autorità nazionali, per creare pubbliche amministrazioni moderne ed efficienti e strategie di crescita sostenibile. “Si basa su una richiesta delle amministrazioni nazionali, che è fondamentale perché noi forniamo assistenza “, evidenzia Nava.Tra i progetti italiani approvati da Bruxelles – e in gran parte inclusi nel Pnrr -, otto saranno attuati insieme ad altri Stati membri, come nel caso dell’iniziativa P.A.C.E. Si tratta di “un sistema di scambio di poche settimane tra i funzionari di amministrazioni pubbliche in cui l’Italia è coinvolta per la “, ha spiegato Nava. Gli altri progetti, ha aggiunto il direttore generale, riguardano “la transizione verso l’economia verde, sia a livello generale, sia per settori specifici, come il turismo sostenibile, importante non solo per il suo contributo al Pil nazionale ma anche per lo sviluppo di tante regioni”.