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Nove Paesi Ue, voti su politica estera siano a maggioranza
BRUXELLES – Il documento, promosso dalla Germania, vede tra i firmatari Francia, Italia, Spagna, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Finlandia, Slovenia. “L’obiettivo è migliorare l’efficacia e la velocità del processo decisionale. Sullo sfondo della guerra di aggressione della Russia e delle crescenti sfide internazionali siamo convinti che la politica estera dell’Ue necessiti di processi adeguati per rafforzare l’Ue come attore di politica estera”, recita il documento.Al momento ha dato vita ad un coordinamento informale tra i nove Paesi ma è guardata con interesse dall’Italia sebbene l’approccio di Roma, come quello di Parigi, sia più “orizzontale”, ovvero finalizzato a estendere la procedura della maggioranza qualificata oltre il settore della politica estera e di sicurezza. Il documento comune arriva dopo le numerose occasioni in cui, in particolare l’Ungheria, il veto di un solo Paese ha rallentato molte decisioni dell’Ue, a cominciare da quelle sulle sanzioni.. I membri hanno concordato di fare regolarmente il punto della situazione e hanno sottolineato la necessità di lavorare a stretto contatto con tutti gli Stati membri dell’Unione europea, nonché di coordinarsi con le istituzioni dell’Ue”. “Tutti gli Stati membri che desiderano compiere progressi nel processo decisionale della politica estera e di sicurezza comune, in particolare per quanto riguarda un maggiore ricorso al voto a maggioranza qualificata, e senza pregiudicare un più ampio dibattito sul voto a maggioranza qualificata in altri settori politici, sono invitati a far parte del Gruppo. Il Gruppo condividerà i risultati delle sue deliberazioni in modo trasparente con tutti gli Stati membri”, recita ancora il documento.