BRUXELLES – L’uso dei sistemi informatici (IT) comporta “rischi significativi per i diritti fondamentali dei migranti, come, ad esempio, trattamenti ingiusti nella procedura di asilo”. Si legge nelle conclusioni di una nuova relazione dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (Fra), che riconosce tuttavia, come l’utilizzo dei sistemi di It dia anche importanti contributi, aiutando a rintracciare minori migranti scomparsi e a combattere furti di identità.
Secondo quanto emerge dallo studio, circa il 50% delle guardie di frontiera e dei funzionari per i visti europei intervistati, parla di dati errati nei sistemi informatici, (come inesattezze ortografiche o assegnazione di impronte digitali sbagliate). E’ inoltre possibile che i dati vadano soggetti ad attacchi di pirateria informatica, e che regimi oppressivi ottengano l’accesso a informazioni su persone in cerca di protezione. Per questo occorre che l’Ue garantisca la qualità dei dati e offra solide garanzie su un accesso controllato.
Ma i sistemi informatici sono anche un punto di forza. Grazie a questi quasi un terzo delle guardie di frontiera ha detto di aver rintracciato minori segnalati come scomparsi. Inoltre, possono fornire informazioni su soggetti sprovvisti di documenti di viaggio, contribuendo così ad assicurare che non sia loro illegittimamente negato l’accesso.