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L’Eurozona evita la recessione grazie ai Paesi del Mediterraneo

Di Redazione |

BRUXELLES, 28 APR – C’erano una volta i bistrattati Med. Che oggi, pur restando le colombe dell’economia continentale con i livelli di debito più alti, portano in salvo l’Europa da una recessione tecnica che sul finire dello scorso anno era data quasi per certa. La prima stima flash dell’anno offerta da Eurostat sui dati del Pil porta invece una sorpresa positiva: nel primo trimestre il prodotto interno lordo dei Paesi dell’Eurozona – oggi con la new entry Croazia – è aumentato dello 0,1% e quello dei Ventisette nel loro insieme dello 0,3%. Scongiurando una profezia che, con la guerra in Ucraina e la crisi energetica, sembrava a un passo dall’avversarsi. Si tratta di stime preliminari che – è il monito dell’istituto europeo di statistica – “si basano su fonti di dati incomplete e soggette a ulteriori revisioni”. Ma che certificano le difficoltà di ripresa del motore tedesco, ancora alle prese con le conseguenze dell’aggressione di Mosca e del difficile distacco dalle forniture di gas russo che pesa soprattutto sulla sua manifattura: sull’anno, la Germania è stata l’unica nell’Eurozona a registrare una contrazione dello 0,1% e anche sul trimestre non è andata oltre alla stagnazione.Ad aver fatto peggio nei primi tre mesi del 2023 sono state solo l’Irlanda, con una contrazione del 2,7%, e l’Austria (-0,3%). Il dato dell’Eurozona, debole ma positivo, è accompagnato da un’inflazione che – pur molto lentamente – continua a scendere e a marzo si è attestata in media al 6,9%. In attesa di nuove decisioni dalla Bce sull’aumento dei tassi d’interesse, le prestazioni di Roma e Madrid sono state accolte dal commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, come “notizie incoraggianti, che mostrano un’economia europea che continua a mostrare una certa resistenza in un contesto globale difficile”. E come un attestato del buon operato del governo da parte della premier Giorgia Meloni, che da Londra ha respinto l’ipotesi di preoccupazioni da parte dei mercati sulla tenuta economica del Paese sottolineando che la previsione di crescita del Pil italiano è “più alta di Francia e Germania”. 

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