STRASBURGO – Gli eurodeputati della Lega hanno presentato un’interrogazione alla Commissione Ue sull’assegnazione della sede dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) ad Amsterdam, dopo che l’Esecutivo comunitario ha confermato che l’Olanda aveva chiesto di secretare parte delle informazioni sulla sua offerta. Si tratta della quarta interrogazione alla Commissione Ue sui documenti secretati: le altre tre sono state presentate da Forza Italia, Movimento 5 stelle e Partito Democratico.
In particolare, la Lega chiede se sia possibile “rendere trasparenti tutte le informazioni raccolte nelle candidature, così da chiarire l’iter e garantire massima trasparenza”. Gli eurodeputati leghisti domandano inoltre “se la Commissione ritiene che la concessione ai proponenti della possibilità della riservatezza non abbia pregiudicato la corretta analisi delle proposte inficiando la possibilità, nel caso di Ema, di valutare compiutamente le strutture provvisorie e le tempistiche dei lavori, parti integranti della candidatura”. Infine si chiede di “fare chiarezza sui passaggi della procedura”.
La capodelegazione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia ha rivolto un’interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione europea sulla documentazione secretata dell’offerta dell’Olanda per l’Agenzia europea del farmaco (Ema). Nel documento Toia chiede “su quale base giuridica” la Commissione europea “abbia deciso, col suo segretario generale, di accettare la richiesta di secretare parte dei dossier”; “se ritiene che il Parlamento debba accedere alla documentazione per poter assumere una decisione consapevole”; “se ritiene ancora valida la valutazione tecnica fornita prima dell’assegnazione”; e “se possiede una stima dei costi a carico del bilancio europeo per le spese aggiuntive legate all’indisponibilità di una sede adeguata”. Toia definisce “sorprendente che il dossier sulla candidatura di Amsterdam sia stato secretato su richiesta dei Paesi Bassi”.
Anche gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle Marco Valli, Eleonora Evi e Piernicola Pedicini hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea sull’assegnazione della sede dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) ad Amsterdam. I pentastellati chiedono in particolare “di rendere pubblica tutta la documentazione presentata dal Governo olandese ai fini della valutazione tecnico-logistica condotta dalla stessa Commissione; e se non ritiene che la situazione di avanzamento dei lavori sia in contrasto con i criteri definiti nella procedura di trasferimento approvata a giugno, in particolare col primo criterio, che prevede di garantire che l’Agenzia assuma nella nuova sede le proprie funzioni alla data di recesso del Regno Unito dall’Unione”, si legge in una nota.
“La Commissione europea ha ammesso di aver informato gli Stati membri riguardo le parti mancanti nei dossier con cui l’Olanda ha partecipato alla ‘competizione’ per l’Ema. Dov’era il Governo italiano? Come mai non è stato chiesto di valutare tutta la documentazione di uno dei più papabili competitor di Milano?”, dichiara Valli nello stesso comunicato.
“C’è grande preoccupazione a Bruxelles sullo spostamento della sede Ema, che rischia di trasformarsi in uno scontro istituzionale senza precedenti. Già il ritardo olandese nella realizzazione del nuovo edificio che dovrebbe ospitare l’Agenzia del farmaco è inaccettabile e solleva grossi dubbi sulla bontà della scelta europea. Ora la notizia di documenti che sarebbero stati tenuti riservati dalla Commissione Ue su richiesta dell’Olanda è un fatto gravissimo che impone risposte immediate da parte di Bruxelles”. E’ quanto dichiara l’eurodeputato di Forza Italia Massimiliano Salini in una nota con la quale annuncia di aver presentato un’interrogazione urgente alla Commissione europea dopo la pubblicazione sul ‘Corriere della Sera’ di un articolo in cui si parla di “carte segrete della candidatura di Amsterdam”.
“La Commissione europea – scrive Salini – deve fare immediatamente chiarezza sull’accaduto riportando al centro dell’azione Ue quei criteri di trasparenza e merito di cui si è sempre vantata e che mai come in questo caso sembrano essere venuti meno. La decisione di andare avanti su Ema senza attendere che l’Europarlamento si pronunci nella procedura di codecisione può diventare un pericoloso precedente nel delicato equilibrio tra poteri su cui si fonda l’Ue. Un quadro generale molto preoccupante – conclude Salini – di fronte al quale è della massima priorità interrompere l’iter dell’assegnazione per fare luce sull’intera partita”.