BRUXELLES – Via libera da parte della Commissione Ue alle agevolazioni fiscali dell’Italia per il mercato elettrico. Il meccanismo di capacità italiano che riguarda l’intero mercato è infatti in linea con le norme Ue sugli aiuti di stato. Una decisione simile è stata presa anche per altri 5 Paesi (Polonia, Germania, Francia, Belgio e Grecia).
Questi sistemi di incentivi che regolano la capacità della produzione energia elettrica, sottolinea l’Antitrust Ue, contribuiranno a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, salvaguardando al contempo la concorrenza nel mercato unico. Il meccanismo di capacità italiano è stato approvato per 10 anni, durante cui l’Italia attuerà alcune riforme del mercato per rimediare ai rischi strutturali dell’approvvigionamento elettrico. In base a questo sistema, i fornitori di capacità possono ottenere una compensazione finanziaria in cambio della disponibilità a produrre energia elettrica o, nel caso degli operatori della gestione della domanda, della disponibilità a ridurne il consumo.
L’Italia, spiega l’Antitrust Ue, ha dimostrato che il meccanismo di capacità è necessario e, collaborando strettamente con la Commissione, ha adottato diverse modifiche del progetto per garantirne la conformità con le regole Ue sugli aiuti di stato e in particolare quelle a favore di ambiente ed energia 2014-2020. Primo: il sostegno viene fornito per affrontare rischi alla sicurezza dell’approvvigionamento “chiaramente individuati e quantificati”. L’Italia ha infatti dimostrato che i ricavi previsti provenienti dalla vendita di energia elettrica non sono probabilmente tali da coprire i costi di produzione di un volume sufficiente di capacità di energia elettrica. Quantitativi sempre maggiori di capacità rischiano pertanto di uscire dal mercato, a fronte di una situazione in cui è improbabile che vengano realizzati nuovi investimenti.
Secondo, il meccanismo di capacità sarà accompagnato da alcune riforme del mercato. L’Italia intende infatti migliorare la propria rete di trasmissione nazionale, investire nella capacità di trasmissione transfrontaliera e realizzare una serie di riforme del mercato che consentiranno ai mercati dell’energia elettrica di inviare segnali di investimento più chiari. Queste riforme, però, non risultano sufficienti a garantire il livello auspicato di sicurezza dell’approvvigionamento a breve termine, ed è per questo che, alla luce delle attuali circostanze, il meccanismo di capacità si rivela necessario.
Terzo, il meccanismo è aperto a tutti i potenziali fornitori di capacità e i costi a carico dei consumatori sono mantenuti bassi grazie all’organizzazione di periodiche aste competitive. I fornitori di capacità, quindi, saranno selezionati sulla base di aste periodiche, aperte ai generatori di energia esistenti e nuovi (compresi i generatori di energie rinnovabili, gli operatori della gestione della domanda e i sistemi di stoccaggio). Vengono poi prese in considerazione anche le importazioni di energia elettrica, permettendo ai fornitori di capacità situati in Paesi Ue limitrofi di competere per un determinato quantitativo di capacità e contribuendo così all’integrazione del mercato interno dell’energia. Inoltre il fatto che il meccanismo sia aperto è garanzia di concorrenza tra le diverse tecnologie. Questo assicura a sua volta che la capacità sarà acquisita al minor costo per i consumatori e saranno evitate distorsioni nel mercato.
Infine, sottolinea ancora la Commissione Ue, “il meccanismo italiano possiede anche un elemento speciale che ne garantisce l’efficacia”: quando i prezzi dell’energia elettrica raggiungono un determinato livello, scatta l’obbligo per le centrali elettriche selezionate mediante le aste di rimborsare una parte degli aiuti di stato, che possono finanziare con le entrate provenienti dalla vendita di elettricità. Il sistema, quindi, non solo assicura che la capacità sia disponibile, ma fornisce alle centrali elettriche un incentivo a utilizzarla per offrire la propria produzione sul mercato in situazione di carenza. Per questo l’Antitrust Ue ha concluso che il meccanismo di capacità è conforme alle regole Ue sugli aiuti di stato. Del resto, ricorda la stessa Bruxelles, sistemi analoghi a quello italiano hanno già ricevuto il via libera per la Gran Bretagna, la Francia, l’Irlanda e, oggi, per la Polonia.